Rilasciati i due operatori umanitari di Medici Senza Frontiere sequestrati in Somalia

Bruxelles – I due operatori umanitari di Medici Senza Frontiere rapiti lo scorso 19 aprile nella regione del Bakool in Somalia sono stati rilasciati.
“Siamo molto sollevati nell’apprendere che i nostri colleghi sono al sicuro e in buona salute”, dichiara Dag Horntvedt, capo missione di MSF in Somalia.
“Le loro famiglie sono state informate e sono contentissime. Stiamo ora lavorando per far riunire i nostri colleghi alle loro famiglie e ai loro amici, il più rapidamente possibile, e stiamo ovviamente dando loro tutto il supporto necessario.”

Il medico belga e il coordinatore medico olandese sono stati rapiti mentre rientravano da un sopralluogo nei pressi di Radbhure. In diverse occasioni dal giorno del rapimento, sono riusciti a informare i loro familiari e colleghi, dicendo che stavano bene.

“La liberazione dei nostri colleghi è stata possibile grazie ad un grande sostegno delle comunità e dei leader locali a Bakool e a Bay, così come in altre parti della Somalia”, ha spiegato Horntvedt. “La loro spontanea mobilitazione per liberare i nostri colleghi ha fatto la differenza. Questo sostegno dimostra l’apprezzamento della comunità e dei loro leader, per l’instancabile impegno del nostro personale somalo e del personale internazionale nel portare assistenza alla loro gente”.

Horntvedt ha altresì sottolineato la rabbia di MSF per aver subito il rapimento. “In un paese come la Somalia, dove tante persone dipendono dagli aiuti umanitari internazionali, tali atti mettono in serio pericolo gran parte dell’ assistenza sanitaria e l’accesso alle cure per la popolazione civile”.

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