Settimana mondiale dell immunizzazione: 1 bambino su 5 non viene raggiunto dalle vaccinazioni

Ogni anno un neonato su cinque non viene raggiunto dalle vaccinazioni salva-vita e la necessità che i vaccini siano tenuti costantemente al freddo rappresenta una grave barriera per il miglioramento dei tassi di copertura delle vaccinazioni. È l’allarme lanciato da MSF alla vigilia della settimana mondiale dell’immunizzazione (24-30 aprile). Ma gli ostacoli logistici imposti dalla “catena del freddo” – ovvero la necessità di mantenere i vaccini tra i 2°C e gli 8°C – potrebbero essere mitigati se le compagnie farmaceutiche fornissero maggior informazioni sulla reale sensibilità termica dei vaccini: un nuovo studio MSF su un vaccino anti-tetano conferma che alcuni vaccini possono essere utilizzati in tutta sicurezza anche al di fuori della catena del freddo.

“Nella nostra esperienza, la necessità di tenere i vaccini nella catena del freddo per tutto il tragitto verso il paziente è una delle più grandi barriere a un’efficace azione di immunizzazione da parte di gruppi come MSF” ha detto il Dr Greg Elder, vice direttore delle operazioni MSF. “Se più vaccini potessero essere usati in sicurezza fuori della catena del freddo per un certo periodo di tempo, in particolare per l’ultimo tratto del loro viaggio verso chi vive nelle aree più remote, potremmo raggiungere molti più bambini.”

Oggi la necessità che un vaccino sia trasportato e stoccato in una catena del freddo a temperatura costante, dal momento in cui lascia la fabbrica fino al momento del suo utilizzo, pone enormi sfide logistiche. Sebbene non sia un grosso problema nei paesi ricchi, è un grosso ostacolo nei paesi in via di sviluppo, in particolare in aree calde, isolate e dove la copertura elettrica per la refrigerazione è poco affidabile. Questa difficoltà è una delle cause dei bassi tassi di vaccinazione in alcuni paesi, tanto che ogni anno più di 22 milioni di bambini sotto l’anno di età non vengono vaccinati

Ma prove sempre più evidenti mostrano che alcuni vaccini possono essere tenuti fuori dalla catena del freddo per un certo lasso di tempo. Nella cosiddetta “catena a temperatura controllata” (CTC), alcuni vaccini possono lasciare la catena del freddo per un breve periodo subito prima che vengano utilizzati, il che faciliterebbe la logistica del trasportare il vaccino nell’ultimo, cruciale tratto del suo viaggio, dall’ultimo centro sanitario fino ai villaggi più remoti. 

“Si tratta di una barriera che deve essere affrontata e superata: è una questione di volontà politica e azione per soddisfare i bisogni dei bambini nei paesi in via di sviluppo più che i profitti” ha detto Kate Elder, della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF. “Per diminuire il vincolo della catena del freddo, le compagnie farmaceutiche devono usare tutti i dati che hanno a disposizione e produrne di nuovi, per mostrare la reale stabilità termica dei loro vaccini e dimostrare che alcuni di essi sono efficaci anche quando vengono utilizzati al di fuori di una rigida catena del freddo. È stato fatto prima, ma in casi molto rari – più aziende devono fare un passo avanti.” 

Finora solo un vaccino è stato raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in condizioni di catena termica controllata: il vaccino MenAfriVac, utilizzato contro ceppi di meningite A nell’Africa Sub-Sahariana, di cui nel novembre 2012 è stato approvato l’utilizzo per massimo quattro giorni a una temperatura fino a 40°C.

Il centro di ricerca MSF “Epicentre” ha recentemente condotto uno studio che mostra come anche un vaccino contro il tetano può essere utilizzato in sicurezza in condizioni di catena termica controllata. Nel 2013, Epicentre, MSF e altri partner hanno condotto uno studio per determinare la stabilità e la continuità di efficacia del vaccino contenente tossoide tetanico del Serum Institute of India, se tenuto in una catena a temperatura controllata, fino a 30 giorni in temperature ambiente pari a 40°C. In Ciad, lo studio ha confrontato l’efficacia del vaccino su due gruppi di donne somministrato nell’ambito della catena del freddo o a temperatura controllata fino a 30 giorni, dimostrando che entrambi i gruppi di donne sono risultati adeguatamente protetti contro il tetano. 

“I risultati di questo studio suggeriscono che il vaccino contro il tetano del Serum Institute of India è stabile, sicuro e capace di indurre una valida reazione immunitaria anche al di fuori della catena del freddo” ha detto la dr. Rebecca Grais, direttore epidemiologo presso Epicentre. “Spero che questo risultato incoraggerà chiare linee guida sull’utilizzo più flessibile di questo vaccino, così che più persone che vivono in aree remote possano essere vaccinate.”

Questi risultati dovrebbero spingere le compagnie farmaceutiche a produrre maggiori dati sulla stabilità termica dei vaccini e richiedere la licenza di utilizzo anche al di fuori di una rigida catena del freddo.

“Nel breve termine, sono le compagnie farmaceutiche a dover produrre i dati e richiedere che i loro vaccini possano ricevere una nuova licenza per l’utilizzo al di fuori della catena del freddo” dichiara Elder. “Nel lungo termine, vogliamo che i vaccini di prossima generazione siano sviluppati e approvati con ambiziosi obiettivi di stabilità termica in modo da evitare il problema dal principio.”  

La catena del freddo: un equilibrio delicato

Tutto inizia in un magazzino, come quello gestito da MSF a Bruxelles. Carichiamo le spedizioni per i progetti sul terreno su camion con appositi frigoriferi che garantiscono protezione in caso di cali di elettricità. I carichi vengono trasferiti su aeroplani – non su navi cargo, perché i viaggi aerei sono più rapidi di quelli via mare e riducono il rischio che la catena del freddo venga interrotta. Quando i vaccini arrivano al paese di destinazione, li spostiamo nei frigoriferi di una struttura di stoccaggio MSF. Lì i logisti preparano gli ordini destinati ai vari progetti dove avvengono le vaccinazioni.

Le spedizioni avvengono usando dei frigoriferi portatili con dei monitor speciali che indicano la temperatura. All’arrivo quei monitor ci dicono se i vaccini sono diventati troppo caldi o troppo freddi lungo il tragitto. Di solito le campagne di vaccinazione avvengono in zone remote, per questo i vaccini vengono trasportati su delle jeep 4×4. Dove le strade sono dissestate o si restringono fino a diventare sentieri, possiamo utilizzare delle motociclette  – oppure li trasportiamo a mano. 

“Più ci avviciniamo ai pazienti, più diventano critiche le condizioni di trasporto” spiega Malcolm Townsend logista della catena del freddo MSF. “Per esempio, i frigoriferi portatili  vengono portati a mano su sentieri che a volte devono essere liberati dalla vegetazione – o diventano guadi che attraversano i fiumi – per raggiungere i siti di vaccinazione.”

Se riusciamo a mantenere la giusta temperatura, i vaccini arrivano integri. Li utilizzeremo per diversi giorni per immunizzare centinaia di bambini in quella che chiamiamo “campagna di vaccinazione”. Le campagne di vaccinazione sono comunemente organizzate contro malattie come il morbillo, la febbre gialla o la meningite, ma ci sono anche altre malattie che sempre di più vengono affrontate con campagne su larga scala.

La catena del freddo è costosa da gestire e l’esito è difficile da controllare. Se il sistema fallisce, i vaccini si rovineranno per il troppo caldo o il troppo freddo. E per gli ospedali nei paesi in via di sviluppo, che devono conservare i vaccini per settimane o mesi prima di essere utilizzati, la cosiddetta catena del freddo passiva – ovvero frigoriferi portatili con all’interno ice-pack – non sono sufficienti. Serve una soluzione in cui la refrigerazione non sia più indispensabile. 

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