Siria bombardamento “doppio” su un ospedale supportato da MSF

Un bombardamento “doppio” su un ospedale supportato da MSF  in una zona assediata nel nord del governatorato di Homs, in Siria, ha causato 7 morti, la parziale distruzione dell’ospedale e un afflusso di 47 pazienti feriti con la necessità di essere trasferiti nei vicini ospedali da campo, alcuni dei quali sono morti lungo il percorso.

Intorno alle 09:40, ora locale, di sabato 28 novembre, un barile bomba è stato sganciato da un elicottero su un’area popolata della città di Al Zafarana, a nord est della città di Homs, in Siria, uccidendo un uomo e una giovane donna, e ferendo 16 persone. In seguito all’afflusso di feriti in massa, questi pazienti sono stati ricoverati nell’ospedale di Al Zafarana.

Poco dopo, un’altra barile bomba si è abbattuta vicino all'ospedale, causando danni all'apparecchio di dialisi renale. 40 minuti più tardi, intorno alle 10:30, ora locale, quando i feriti a causa della prima bomba sono stati curati in ospedale, altre due barili bombe sono state sganciate proprio all'ingresso principale, uccidendo un passante e ferendo 31 dei pazienti sotto trattamento e il personale medico, compresi i due paramedici che lavorano per il servizio di ambulanza della Protezione civile siriana, uno dei quali ha subito gravi lesioni alla testa. La seconda esplosione ha causato anche una parziale distruzione dell'ospedale. 

I pazienti più gravemente feriti sono stati trasferiti in tre ospedali vicini. I 16 pazienti dell'afflusso iniziale sono stati immediatamente inviati a un ospedale. Una seconda struttura ha ricevuto 21 feriti e 4 che sono morti durante il viaggio, mentre la terza struttura ha ricevuto 10 feriti e 1 morto all’arrivo.

In totale, questi bombardamenti hanno ucciso sette persone e ne hanno ferito 47. La metà dei feriti – 23 su 47 persone – erano bambini sotto i 15 anni e donne.

"Questo attacco mostra tutti i segni di un bombardamento “doppio”, durante il quale una zona viene bombardata e, dopo, un secondo bombardamento colpisce le squadre di soccorso o l'ospedale più vicino che fornisce cure", dice Brice de le Vingne, direttore delle operazioni di MSF. "Questa tattica a doppio colpo mostra un livello di distruzione calcolato che difficilmente si riesce a immaginare."

Non è chiaro in questa fase se l'ospedale sarà in grado di riprendere le attività dopo il bombardamento. Sezioni della parete esterna sono state spazzate via dallo scoppio e l'unità di dialisi e parte del magazzino sono state distrutte. MSF sta offrendo supporto per riparare o ricostruire la struttura e si appresta a inviare forniture mediche essenziali per l’équipe in ospedale in modo che sia possibile per loro continuare a operare. “Questo ospedale di fortuna rappresentava un'ancora di salvezza per fornire cure a circa 40.000 persone nella città Al Zafarana e nei dintorni", dice De le Vingne.

“È già una tragedia che sette persone – tra cui una bambina – siano state uccise, ma se l'ospedale è costretto a chiudere o a ridurre le attività, si tratta di una doppia tragedia per le persone che vivono sotto la minaccia permanente della guerra, con nessun altro cui rivolgersi per l'assistenza medica.”

MSF ribadisce ancora una volta il suo appello affinché tutte le parti coinvolte nel conflitto siriano si impegnino a risparmiare i civili e le infrastrutture civili, compresi gli ospedali e le ambulanze. L’aumento di questi attacchi atroci, con un numero elevato e schiacciante di civili, tra cui donne, bambini e personale medico, feriti o uccisi, deve cessare.

Le attività MSF nel Paese

MSF gestisce sei strutture mediche nel nord della Siria e sostiene direttamente più di 150 postazioni sanitarie e ospedali da campo in tutto il paese, con un’attenzione particolare per le aree assediate. Si tratta per lo più di strutture di fortuna, senza personale di MSF presente, dove MSF fornisce sia materiale di supporto sia supporto per la formazione a distanza, per aiutare i medici siriani a far fronte alle esigenze mediche estreme. Questa rete di sostegno è stata realizzata nel corso degli ultimi quattro anni.

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