Slovenia: MSF urge assistenza per le persone in transito

Migliaia di persone arrivano ogni giorno in Slovenia attraverso diversi varchi lungo il confine con la Croazia. Alcuni di loro sostano in centri di transito sovraffollati mentre altri sono costretti a passare la notte all’aperto nei campi. MSF, che lavora nel campo di transito di Brezice e sta estendendo la propria azione umanitaria, ribadisce la necessità di una maggiore assistenza umanitaria.

Ogni giorno fino a 9.000 persone arrivano alle frontiere slovene ma la capacità di accoglienza è di 2.500 persone per l’intero paese. Dopo la chiusura dei confini dell’Ungheria, le persone passano dalla Serbia alla Croazia e si dirigono in Slovenia per continuare il loro viaggio verso la Germania e l’Europa settentrionale. Sebbene le autorità slovene fossero preparate al loro arrivo, il recente afflusso di massa ha sopraffatto il paese, superando in alcuni casi anche di cinque volte le capacità prestabilite.

“La mancanza di coordinamento tra i paesi dell’UE sta generando una crisi umanitaria”, condanna Margaretha Maleh, presidente di MSF Austria. “Queste persone hanno diritto alla dignità e a ottenere un minimo di assistenza umanitaria lungo il loro viaggio, compresi un luogo riparato e asciutto in cui sostare, cibo adeguato, docce calde e assistenza medica”.

Dallo scorso mercoledì, un’équipe medica di MSF sta supportando il Ministero della Salute sloveno al centro di Brezice. Migliaia di persone – famiglie, donne, bambini, anziani e disabili – stanno trascorrendo la notte all'aperto sul terreno del campo di transito di Brezice, senza alcun riparo dal freddo. “Le persone sono veramente esauste e lì non c’è niente”, spiega Sandra Miller, infermiera di MSF. “Dormono al freddo, non hanno un posto in cui stare, né cibo caldo, niente”. Al momento, l’équipe sta trattando principalmente casi di esaurimento nervoso, ipotermia, infezioni respiratorie e sintomi influenzali. “Dal punto di vista medico, la gente ha bisogno principalmente di un rifugio e di una zuppa calda”, afferma Susanna McAllister, medico di MSF.

Inoltre, migliaia di persone sono rimaste bloccate in condizioni disumane nel sovraffollato punto di transito di Brezice e nei campi all’aperto a Rigonce e Dobova, a est del paese. Le persone non hanno accesso a un rifugio, al cibo e alle strutture sanitarie. Questa situazione sta avendo un impatto considerevole sulla loro salute fisica e mentale e mette a dura prova le capacità di fornire assistenza medica a tutte le persone che ne hanno bisogno.

Con l’avvicinarsi dei mesi invernali e l’abbassamento delle temperature, la situazione sta peggiorando rapidamente e c’è urgente bisogno di maggiore supporto.
Dopo aver valutato la situazione nella zona di Brezice sabato scorso, MSF ha in programma di estendere il supporto medico logistico per migliorare le condizioni di vita delle persone, aumentare la capacità di transito e ridurre le tensioni nei campi. Inoltre, da due giorni, tra le 10.000 e le 15.000 persone sono in arrivo in Grecia ogni giorno e si prevede proseguiranno sulla rotta dei Balcani per continuare il loro viaggio verso l’Europa centrale.

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