Soccorso urgente per gli sfollati che scappano dai combattimenti di Ituri nel nord est della Repubblica Democratica del Congo. MSF invia un team d’emergenza.

Roma, 11 febbraio 2005 – Da fine gennaio, le fazioni ribelli congolesi che si stanno fronteggiando nella regione di Djugu, situata nella provincia di Ituri, hanno provocato degli importanti spostamenti di popolazione. Molti abitanti dei villaggi le cui case sono state distrutte, si sono rifugiati nei villaggi limitrofi di Tché, a nord di Bunia e di Kawa, lungo il lago Albert.

A Tché ci sono circa 7000 sfollati, accampati in condizioni precarie e che necessitano di un'assistenza medico-sanitaria e alimentare d'urgenza. Condizioni di vita peggiorate dalle temperature, che in particolare la notte, sono molto basse essendo Tché in un altopiano. Un'equipe di MSF composta da 3 infermieri ha messo su una struttura temporanea di assistenza medica e fornisce anche acqua potabile. Nel villaggio di Kawa, dove tra 5 e 7000 sfollati hanno trovato rifugio sulle sponde del lago Albert, la situazione è resa più difficile dal fatto che l'accesso all'area non può avvenire se non dopo un viaggio di un'ora in barca. Sono stati identificati dei casi di dissenteria tra gli sfollati mentre la copertura di morbillo tra i bambini di meno di 5 anni sembra insufficiente. Prevediamo quindi una vaccinazione per i più vulnerabili. Un'equipe medica supplementare installerà nei prossimi giorni una clinica in una tenda per affrontare i bisogni urgenti e assicurerà distribuzione d'acqua potabile per evitare ulteriori contaminazioni delle fonti d'approvvigionamento. Un aereo cargo è arrivato a Bunia con materiale medico e sanitario per assistere 20.000 persone per 3 mesi. Le equipe di MSF stanno continuando a valutare i bisogni sanitari della regione attraverso interventi nell'area di Bunia dove MSF gestisce uno dei due ospedali.

I combattimenti di Ituri hanno causato anche una fuga di circa 3.000 rifugiati congolesi verso l'Uganda.

I team di Medici Senza Frontiere sono impegnati nella regione di Ituri, a nord est della Repubblica Democratica del Congo, da giugno 2003 portando assistenza alle popolazioni sfollate vittime dei combattimenti tra fazioni ribelli che infiammano l'area. Ci sono circa 11 volontari internazionali e più di 270 collaboratori locali.

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