Somalia MSF condanna l uccisione di un paziente avvenuta all interno di una delle sue strutture sanitarie

Nairobi, 24 ottobre 2002 – L’organizzazione internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) condanna l’attacco, avvenuto il 19 ottobre, contro una delle sue cliniche ad Aden Yabal, nella regione di Middle Shabelle, in Somalia. Durante questo attacco, una persona è stata uccisa e altre tre sono state gravemente ferite. Il personale di MSF ha evacuato i pazienti feriti all’ospedale di Jowhar per ulteriori cure.

I pazienti erano stati portati alla clinica di MSF, dove sono stati ammessi al pronto soccorso, dopo uno scontro armato con i rivali di una milizia. Sabato mattina, degli uomini armati sono entrati nella clinica e hanno aperto il fuoco contro questi pazienti e i loro visitatori, uccidendo un paziente e ferendone gravemente altri due. Anche uno dei visitatori è stato ferito. MSF ha dovuto evacuare le vittime e ha deciso di sospendere le attività nella zona.

Per MSF, si tratta di una gravissima violazione dei principi fondamentali della legge internazionale: il diritto umanitario internazionale protegge in modo specifico i servizi medici che devono essere rispettati e protetti in qualsiasi momento e non dovrebbero essere attaccati.

Inoltre, sempre secondo il diritto umanitario internazionale, è vietato attaccare le persone ferite e malate. In questo caso specifico, la cosa è ancora più grave in quanto l’attacco è avvenuto all’interno di una struttura medica di una organizzazione neutrale e imparziale che ha diritto ad una protezione speciale.

MSF fornisce assistenza sanitaria di base alla comunità di Aden Yabal (circa 43.000 persone). Le attività includono vaccinazioni, controllo epidemiologico e intervento rapido in caso di malattie altamente contagiose.

MSF lavora in Somalia da 16 anni e fornisce sempre assistenza medica di emergenza a tutte le persone che ne hanno bisogno senza fare alcuna distinzione.

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