Stato di emergenza per l’immigrazione

Roma, 25 luglio 2008 – Medici Senza Frontiere (MSF) esprime profonda preoccupazione per la decisione del Governo italiano di estendere lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale per l’ “eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari”.

“Il fenomeno dell’immigrazione in Italia è sostanzialmente invariato negli ultimi anni, non capiamo quale sia l’ “eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari” di cui parla il Governo, – dichiara Loris de Filippi, responsabile delle Operazione di MSF Italia – quando il trend degli arrivi è sostanzialmente invariato e prevedibile nella sua stagionalità, questo consentirebbe di pianificare al meglio strategie di accoglienza adeguate”.

“È sorprendente parlare di stato di emergenza in un paese del G8 che ad oggi non ha attuato politiche di accoglienza appropriate per nemmeno la metà dei 14mila richiedenti asilo che hanno inoltrato la domanda nel 2007”, continua De Filippi. “Si tratta per lo più di popolazioni vulnerabili in fuga da guerre, carestie e malnutrizione”.

MSF è presente a Lampedusa dal 2002 e ha registrato che, solo nel primo semestre del 2008, il 40% degli immigrati sbarcati sull’isola proveniva dal Corno d’Africa e quindi soprattutto da aree in guerra. Basti ricordare che nel 2007 sono giunti 892 somali e ben 2556 nei primi sei mesi del 2008, si tratta dunque di potenziali richiedenti asilo.

Al di là di quali saranno gli strumenti per gestire lo stato di emergenza, la sensazione è che in Italia si continui a trattare il fenomeno dell’immigrazione soprattutto in un’ottica repressiva ed emergenziale. MSF chiede, nel rispetto delle normative comuntarie, standard minimi di accoglienza per tutti gli immigrati che arrivano sul suolo italiano.

Dal 1999 MSF ha avviato progetti in Italia per fornire assistenza sanitaria gratuita agli stranieri regolari e irregolari e per assistere coloro che sbarcano sulle nostre coste.

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