Sud Kivu: una fuga senza fine

Sud Kivu: una fuga senza fine

Gli scontri che da due anni stanno devastando la zona orientale della Repubblica Democratica del Congo hanno costretto diverse migliaia di persone ad abbandonare le proprie case.

Molti hanno trovato rifugio dall’altra parte del confine con il Nord Kivu, dove si trovano a vivere con popolazioni altrettanto vulnerabili condividendo terre e risorse limitate.

Nelle aree Mushunguti, Ramba e Bushaku gran parte degli sfollati sono donne e bambini. Dopo aver trascorso un periodo a vivere per strada e considerando le difficili condizioni di vita in un campo sfollati come quello di Katasomwa, queste persone si ammalano velocemente. Diarrea, infezioni respiratorie acute e parassitosi intestinale sono solo alcuni dei molti disturbi che proliferano in queste condizioni. Dopo un primo screening, molti bambini sono risultati gravemente malnutriti.

L’arrivo degli sfollati ha rappresentato una grande sfida per un sistema sanitario ancora molto fragile. Il centro di salute di Katasomwa è gestito da personale motivato ma privo dei mezzi adeguati per rispondere ai bisogni dei pazienti.

Le donne sfollate spesso non si recano al centro di salute perché non hanno i soldi per permettersi le cure. Molte hanno partorito nel campo e alcune sono morte così”. Esther Isabayo Benimana Infermiera nel centro di salute di Katasomwa

Per fronteggiare questa difficile situazione sanitaria, stiamo portando assistenza medica d’emergenza nella regione.

Ci siamo concentrati prima sulle fasce di popolazione con i più alti tassi di mortalità, principalmente bambini al di sotto dei 15 anni e donne incinte. Il tasso di mortalità materna nell’area è molto alto. Forniamo cure anche per tutte le emergenze chirurgiche che, secondo quanto registrato dal centro di salute, sono l’altra grande causa di morte in questa comunità”. David Namegabe Operatore sanitario MSF impegnato nell’emergenza

La prossima priorità è quella di vaccinare le persone dal momento che la copertura vaccinale nell’area è vicina allo zero.
Al di là dei bisogni medico-sanitari ai quali abbiamo risposto in questa situazione di emergenza, alle popolazioni delle aree di Mushunguti, Ramba e Bushaku deve essere garantita la salvaguardia dei propri diritti.

Un migliore accesso ad assistenza sanitaria, istruzione, giustizia e mezzi di sostentamento adeguati: tutto questo permetterà loro di proteggere non solo sé stessi ma anche il futuro dei propri figli.

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