Sud Sudan: progetto pilota per portare il trattamento HIV nelle zone di conflitto

Sud

Stiamo sperimentando con successo il programma “Test and Treat” per la diagnosi e la cura dell’HIV, nella Contea di Yambio, in Equatoria occidentale, dove gli scontri costringono la popolazione a continui spostamenti. Il programma, già introdotto in altre zone dell’Africa, potrebbe dunque applicarsi anche ad altre aree di conflitto e sfollamento.

“L’accesso a cure salvavita per l’’HIV non deve essere accessibile solo alle popolazioni che vivono in contesti stabili o vicino a strutture sanitarie. Vogliamo dimostrare che è possibile far sì che le persone affette da HIV possano accedere ai servizi anche in ambienti difficili”, dichiara Jaume Rado, capo missione di MSF in Sud Sudan.

Per molte persone nelle aree rurali del Sud Sudan, è quasi impossibile fare il test dell’HIV e seguire la terapia antiretrovirale. Spostarsi da un villaggio all’altro è estremamente difficile, e la guerra ha costretto molte persone a fuggire verso luoghi remoti. Nella contea di Yambio le cose sono però diverse perché attraverso la diagnosi e il trattamento che foniamo le vite dei malati e delle loro famiglie stanno migliorando.

 

 

“In passato, il trattamento per le persone sieropositive era quasi inaccessibile. I malati semplicemente soffrivano e morivano”, racconta Arkangelo Ruben, capo tribale e leader della comunità. “Ci vogliono diversi giorni per raggiungere una città che abbia una farmacia. Le cose peggiorano quando iniziano gli scontri; le persone devono fuggire dalle loro case, senza alcun accesso all’assistenza sanitaria”.

Siamo presenti a Yambio da lungo tempo e, in collaborazione con il Ministero della Salute, abbiamo voluto trovare il modo migliore per fornire una terapia antiretrovirale efficace (ART) alla popolazione nelle campagne intorno a Yambio, dove l’incidenza dell’HIV è stimata al 3,4%, ben oltre la media nazionale. Periodicamente, il livello di violenza cresce, isolando la popolazione dal resto del mondo.

Per rispondere a questa sfida abbiamo avviato il programma pilota “Test and Treat”, con il supporto del Ministero della Salute, nella contea di Yambio, che dura ormai da due anni e mezzo e terminerà a giugno 2018.  Attualmente, due équipe mobili gestiscono sei centri dove le persone possono fare il test e ricevere la terapia antiretrovirale (ART).

“Invece di aspettare che i pazienti raggiungano una clinica o una farmacia, ci rechiamo nelle comunità rurali a cadenze prefissate”, spiega Farhan Adan, coordinatore dei progetti di MSF a Yambio. “Un paziente può fare il test e ricevere i risultati nella stessa giornata. Il trattamento può iniziare immediatamente. Abbiamo anche dei consulenti che spiegano l’impatto dell’HIV sulle vite dei pazienti, e operatori sanitari che consegnano le medicine nei luoghi più remoti”.

I primi tempi sono stati davvero duri. Dovevamo andare di casa in casa, bussando a ogni porta. Alcune famiglie vivevano in zone veramente isolate e gli operatori umanitari dovevano camminare ore e ore per rintracciarle”, spiega Isaac Zinaro, responsabile degli operatori umanitari per MSF. “Ora le persone sanno che siamo presenti nel loro villaggio e come accedere ai nostri servizi.”

Gli ultimi dati sono promettenti. Fra giugno 2015 e l’inizio di novembre 2017, 14.804 persone hanno fatto il test dell’HIV. Di questi, 505 sono risultati positivi e 401 sono oggi iscritti al programma. La flessibilità del nostro modello implica che i pazienti abbiano accesso continuo alle medicine di cui necessitano.

“Se le équipe non hanno accesso a una determinata area, un volontario oppure una persona di riferimento viene selezionata per raccogliere le medicine per un gruppo di pazienti. Questi gruppi fungono anche da supporto per i pazienti, rafforzando così il modello di trattamento centrato sulla comunità”, spiega Beatriz, responsabile medico dell’equipe a Yambio. “É la cosa che più si avvicina al porta a porta, date le circostanze”.

Una paziente che ha beneficiato del “Test and Treat” è Nama Martin, cui è stato diagnosticato l’HIV 10 anni fa. “Ho 15 figli di cui occuparmi. Non ho soldi e davvero poco tempo. Ci mettevo due giorni per andare e tornare da Yambio e dovevo calcolare i costi dell’alloggio. I miei figli rimanevano soli. Ora le medicine di cui ho bisogno arrivano direttamente al villaggio”.

Poiché la fase pilota sta per terminare, un partner locale, il Catholic Medical Mission Board si sta preparando per subentrare nel progetto.

Trattiamo persone affette da HIV/AIDS dalla fine degli anni Novanta Oggi supportiamo oltre 230.000 persone sieropositive con terapie antiretrovirali in 19 paesi, con particolare attenzione all'assistenza gratuita di qualità, inclusi metodi di test e trattamento immediato, migliore sostegno all'adesione terapeutica e modelli di assistenza differenziati.

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