Sud Sudan: testimonianza dal campo rifugiati di Jamam

Abbiamo lasciato Buk, il nostro villaggio, nel mese di settembre a causa dei combattimenti. Lì avevamo tutto, ora non abbiamo più nulla. Quattro persone nel nostro villaggio sono state uccise durante i combattimenti. Io e mio marito siamo fuggiti per la paura con i nostri cinque figli, ma ci siamo separati. Mio marito aveva tre dei nostri bambini con sé e io due. Dopo aver camminato un giorno interno, ci siamo incontrati di nuovo a Kukur.

La vita a Kukur era difficile. Gli uomini a volte tornavano a Buk per procurarsi del cibo, ma c’erano così tante persone che non era sufficiente per tutti. Ci sono stati dei bombardamenti anche a Kukur, a volte di notte, a volte la mattina presto, a volte durante il giorno. Nessuno aveva il coraggio di accendere una torcia o un fuoco, per paura di essere colpito.Alcune bombe sono cadute vicino al nostro rifugio.

Abbiamo lasciato Kukur per venire a Jamam perché abbiamo sentito che era un posto sicuro. Abbiamo camminato per 12 giorni. Abbiamo portato del sorgo con noi, ma non era abbastanza. Tutti erano stanchi e i bambini avevano la diarrea.

Due settimane fa la mia bambina di due anni è morta. È stata malata per tre mesi ed è morta di diarrea.

Il problema principale a Jamam è rappresentato dall’acqua. Non ce n’è abbastanza. Ci vuole molto tempo per trovare dell’acqua da bere. Riempiamo tre taniche, una per la colazione, una per le pulizie e una per la sera. Alcune persone anziane non ce la fanno a prendere l’acqua, come i nostri vicini con i quali a volte condividiamo la nostra.

L’altro problema sono le inondazioni. Cinque giorni fa, abbiamo spostato le nostre tende dall’altra parte della strada perché erano completamente allagate. La notte ha piovuto e le nostre tende si sono riempite d’acqua. Tutto era bagnato e nessuno è riuscito a dormire.

I bambini sentivano freddo e piangevano. Il sorgo si è bagnato insieme a tutti i nostri vestiti. Non c’era uno spazio asciutto per cuocere il cibo e quindi abbiamo trascorso una giornata senza mangiare. A causa della pioggia, ho avuto la febbre e la tosse. Non sono ancora stata in clinica perché ero troppo debole. Ma so della sua esistenza e presto ci andrò.

Vogliamo tornare a casa, ma solo se ci sarà la pace, altrimenti ci fermeremo qui. Però vorrei trasferirmi in un posto migliore, perché qui si allaga facilmente.

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