Sudan il governo ordina di evacuare gli operatori umanitari dal Darfur

Khartoum/Roma – Il Governo del Sudan ha comunicato a Medici Senza Frontiere (MSF) la necessità di rimuovere tutti gli operatori umanitari internazionali da un certo numero di progetti nel Darfur meridionale e occidentale da oggi, mercoledì 4 marzo. Nei progetti, che si trovano a Zalingei, Niertiti, Muhajariya e Kalma, MSF fornisce cure mediche e soccorsi umanitari alle popolazioni sfollate e residenti. Il Governo del Sudan ha dichiarato di non poter garantire la sicurezza del personale internazionale di MSF in vista del previsto annuncio della decisione della Corte Penale Internazionale sul Presidente del Sudan.

Le prime conseguenze della dipartita del personale di MSF saranno sulla popolazione civile: in alcune zone del Darfur, MSF è l’unica organizzazione medico umanitaria a fornire assistenza alla popolazione civile che non ha accesso alle cure. Già in passato MSF era stata costretta a sospendere le sue attività a Muhajariya, in una struttura ospedaliera, dove ha potuto fare ritorno solo di recente dopo settimane di combattimenti all’inizio di quest’anno. A Niertiti, MSF sarà costretta a interrompere i servizi medici a causa della partenza di tutti gli operatori umanitari in seguito all’ordinanza governativa. Il tutto in un momento in cui casi di meningite sono stati confermati a Niertiti e nel campo di Kalma, dove ci sono circa 90mila sfollati.

MSF ribadisce fortemente la sua totale indipendenza dalla Corte Penale Internazionale con la quale non collabora in alcun modo. È fondamentale che l’aiuto umanitario resti indipendente e imparziale, al fine di garantire che gli aiuti medici essenziali raggiungano coloro che ne hanno bisogno. MSF chiede a tutte le parti in conflitto di rispettare e facilitare il suo lavoro, e che venga altresì assicurato un rapido e sicuro ritorno degli operatori umanitari nel paese.
 

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