Sudan infuriano gli scontri in Darfur: migliaia di persone in fuga

Roma/Khartoum – Negli ultimi due mesi, i nuovi scontri nello stato del Nord Darfur tra il governo e i gruppi di opposizione, hanno costretto migliaia di famiglie a fuggire di propri villaggi. Medici Senza Frontiere sta ora fornendo assistenza medico-umanitaria ai nuovi sfollati che vivono in condizioni precarie in molti campi a Shangil Tobaya, Dar Alsalam e Tabit.

Le persone sono fuggite all’improvviso con nulla salvo i propri vestiti. Inizialmente hanno realizzato dei ripari di fortuna con vestiti e erba, per proteggersi dalle notti gelide. MSF sta fornendo coperture di plastica, coperte, stuoie, sapone e taniche in modo tale che le persone possano far fronte ai propri bisogni primari”, racconta Cristina Falconi, capo missione di MSF in Sudan. “Ora che tutti gli occhi sono puntati sul referendum in Sud Sudan, non dobbiamo dimenticare che ci sono urgenti bisogni medici in Darfur”.

Dieci giorni fa, in seguito agli scontri nell’area di Tabit, MSF ha distribuito generi di prima necessità a più di 500 persone che avevano cercato rifugio nella vicina località di Jerno. Questi scontri sono gli ultimi di una serie conflitti che sono iniziati pesantemente a metà dicembre a Shangil Tobaya. Durante le ostilità, l’ospedale del Ministero della Salute, supportato da MSF, si è trovato al centro degli scontri e pazienti e staff sono stati costretti a fuggire. A seguito di questo incidente, circa 7mila nuovi sfollati si sono riversati nei campi vicino la città di Shangil Tobaya.

Alcuni giorni dopo gli episodi di Shangil Tobaya, MSF è riuscita a fornire una risposta medica all’emergenza nei campi, aiutando i nuovi sfollati a far fronte ai bisogni immediati. È stata allestita una nuova clinica in uno dei campi, dove si stanno attualmente effettuando 100 visite ambulatoriali al giorno. MSF ha anche distribuito cibo altamente proteico a circa 4mila bambini sotto i 5 anni di età. Ulteriori bisogni vengono soddisfatti da altre organizzazioni presenti nella zona.

MSF sta anche supportando una campagna di vaccinazione promossa dall’UNICEF e dal Ministero della Salute rivolta a 3.000 bambini e a 200 donne in gravidanza a Shangil Tobaya e nei dintorni.

Altrove, nel Sud Darfur, alcuni scontri avvenuti all’inizio di dicembre, hanno costretto alla fuga altre famiglie. Attualmente, una équipe di MSF sta concludendo una valutazione per determinare i bisogni più urgenti di centinaia di famiglie sfollate nella località di Shaeria. MSF sta inoltre aprendo un programma nutrizionale in collaborazione con il Ministero della Salute per affrontare i gravi livelli di malnutrizione delle persone che soffrono per le continue violenze e lo scarso accesso alle cure mediche.

MSF continua a fornire cure mediche di base e di secondo livello in Darfur, assistenza materno-infantile compresa, e a fornire supporto psicologico a Kaguro, Dar Zaghawa, Tawila and Shangil Tobaya.

 


MSF lavora in Sudan dal 1979 fornendo assistenza medica gratuita alla popolazione vittima degli effetti del conflitto armato, dello scarso accesso alle cure mediche, di alluvioni, siccità, epidemie sanitarie ed emergenze nutrizionali.

Attualmente MSF continua a fornire assistenza medico umanitaria attraverso numerosi progetti in diverse regioni in Nord e Sud Sudan che includono: Warrap, Jonglei, Upper Nile, Unity, Nord e Ovest Bahr-el-Ghazal, Equatoria dell’Ovest e Centrale, le aree di transizione di Abyei, Red Sea, Al-Gedaref, Sud e Nord Darfur.

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