Sudan/Darfur: allarme di MSF

 

La situazione è catastrofica nella Regione del Darfur. Servono urgentemente aiuti per assistere gli oltre 600mila sfollati e i moltissimi bambini malnutriti.

 

Parigi, 16 febbraio 2004 – Gli sfollati che si trovano nella regione del Darfur (Sudan dell'Ovest) sono in una condizione di estremo pericolo, ma gli aiuti assolutamente indispensabili mancano completamente.
Medici Senza Frontiere (MSF) è una delle poche ONG che sta portando aiuti nelle aree accessibili del Darfur, ma il team di volontari internazionali non può rispondere a tutte le necessità dei quasi 100mila sfollati incontrati finora.
Solo negli ultimi giorni sono arrivati a Mornay 10mila nuovi sfollati che avevano urgente bisogno di assistenza medica, inclusi 50 feriti che sono stati curati in uno dei centri di salute gestiti da un infermiere e un logista di MSF. Molti pazienti avevano bisogno di interventi chirurgici d'emergenza che hanno però dovuto essere rinviati di oltre 48 ore perché le condizioni di sicurezza non permettevano di portarli fuori dalla città.
Circa 30mila sfollati sono stati a Mornay per diverse settimane.

Le équipes di MSF presenti sul terreno hanno registrato tassi di mortalità catastrofici tra gli sfollati: ogni giorno si contano più di 2 decessi ogni 10mila persone. Questo è dovuto alle drammatiche condizioni di queste persone: molti di loro sono arrivati in città senza niente e quei pochi che erano riusciti a portare del cibo con se lo hanno esaurito in fretta. Le distribuzioni di alimenti del World Food Program sono scarse e inadeguate e non hanno raggiunto tutti i siti dove gli sfollati si sono radunati.

I team di MSF finora hanno individuato 1.190 bambini malnutriti e 258 bambini gravemente malnutriti, ma hanno potuto offrire assistenza solo a 144 dei più gravi e a 350 di quelli con malnutrizione moderata nelle località di Mornay e Zalinge.
C'è urgente bisogno anche di acqua: molti degli sfollati vivono in ripari di fortuna costruiti vicino al letto dei fiumi che sono però completamente asciutti visto che il Sudan sta attraversando la stagione secca.

Le cifre ufficiali stimano che in Darfur ci siano almeno 600mila sfollati, ma il volume dell'assistenza e il numero di operatori umanitari presenti sul luogo della catastrofe sono assolutamente insufficienti.
Per fronteggiare la situazione occorre una mobilitazione massiccia delle agenzie internazionali e un accesso facilitato alla regione. Finora l'accesso degli operatori umanitari in Darfur è stato estremamente limitato.

Da metà dicembre MSF opera in Darfur con un team internazionale di una decina di volontari e diverse decine di sudanesi: lo staff dell'associazione umanitaria ha fornito assistenza agli sfollati a Zelinge, Mornay, Nvertiti. Monitoraggi sono stati condotti anche a Brindisi, Bereish-Garcila e Mukjar.

MSF compie circa 100 consultazioni al giorno a Zalinge e Mornay. Un centro nutrizionale terapeutico assiste 144 bambini gravemente malnutriti, mentre altri 350 bambini ricevono assistenza in un centro per la nutrzione supplementare. MSF ha anche vaccinato 10.865 bambini contro il morbillo e sta fornendo beni essenziali come coperte e sapone a 1.400 famiglie e a 5.500 bambini minori di 5 anni.

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