Terremoto a Sumatra.

 

Un’equipe di 11 operatori di MSF sta assistendo le persone colpite dal terremoto nell’isola di Sumatra. Al lavoro ci sono medici, paramedici e logisti, la maggior parte dei quali indonesiani. Due terremoti hanno colpito la regione. Il primo, mercoledì scorso, di magnitudo 8.2 su scala Richter il cui epicentro è stato registrato a circa 130 km dalla costa a sud di Bengkulu. Il secondo, di magnitudo 7.8, è avvenuto giovedì con epicentro a 190 km a sud di Pedang. Secondo le autorità indonesiane 14 persone sono state uccise e 56 sono rimaste ferite.

 

 

Giovedì un team di MSF è arrivato a Pedang, la capitale provinciale di West Sumatra. Hanno visitato gli ospedali locali che non erano stati danneggiati in maniera eccessiva.

A Bengkulu, invece, l’ospedale era stato seriamente danneggiato. Tutti i pazienti sono stati curati all’interno di tende. Un altro team è arrivato giovedì da Jakarta con un aero charter a bordo del quale si trovavano 7 tonnellate di aiuti. Il carico conteneva un kit chirurgico per 25 operazioni, materiale per medicare le ferite, cinque tende e mille coperte.

 

Il team MSF ha distribuito coperte, kit igienici e altri generi di soccorso a 300 famiglie (1.500 persone) e continuerà a farlo nei prossimi giorni per raggiungere oltre 4mila famiglie tra Bagkulu, Muko-Muko e Sumatra-Barat. Questo material arriverò via nave da Jakarta.

 

MSF ha inoltre valutato la situazione nella costa tra Padang e Bengkulu “Il team ha identificato circa 300 famiglie le cui case sono andate distrutte e che hanno bisogni di assistenza” ha detto Martin De Smet, responsabile dell’unità di emergenza di MSF. “Hanno bisogno di cibo, abiti e tende familiari. Nella regione di Bengkulu MSF continua inoltre la valutazione dei danni e dei bisogni sanitari della popolazione”.

 

Una serie di scosse di assestamento hanno scatenato un nuovo panico tra le migliaia di senza tetto che vivono nelle tende o in ripari precari. “Ci sono stati più di 40 scosse dopo il terremoto della settimana scorsa, le persone non solo si trovano di fronte alla traumatica esperienza del terremoto ma anche allo stress in attesa degli altri terremoti che arriveranno” spiega De Smet. “Per questo nel team di MSF c’è anche uno psicologo. Questa persona lavorerà con i colleghi locali per aiutare le persone in termini di supporto psicologico. Insieme alla distribuzione di beni d’aiuto e alle attività di igiene e potabilizzazione delle acque, la salute mentale è una delle nostre priorità”.

 

 

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