Trapani: assistiamo i sopravvissuti al naufragio al largo delle coste libiche. Secondo i sopravvissuti almeno 180 dispersi

Trapani:

Il nostro team di psicologi e mediatori culturali ha fornito assistenza psicologica ai superstiti del tragico naufragio del 13 gennaio al largo della Libia, nel quale avrebbero perso la vita 180 persone. I quattro sopravvissuti sono arrivati ieri sera a Trapani a bordo della Siem Pilot, il vascello commerciale norvegese che trasportava oltre a loro anche 34 persone soccorse durante un’altra operazione di salvataggio, e 4 cadaveri.

I sopravvissuti, una donna e tre uomini, di origine etiope ed eritrea, hanno raccontato del naufragio di cui sono stati testimoni, e che avrebbe causato 180 dispersi, un numero ben più alto di quello riportato negli scorsi giorni. Si trattava di un'imbarcazione a due piani, con circa 195 persone a bordo, che avrebbe subito un guasto ad entrambi i motori e che ha poi iniziato ad imbarcare acqua, fino ad affondare del tutto. “Siamo rimasti in acqua in balia delle onde per più di 11 ore prima che arrivassero i soccorsi” racconta ai nostri team un ragazzo eritreo sopravvissuto al naufragio.

"Quando siamo arrivati al molo, le persone che abbiamo assistito erano molto scosse dall'orribile esperienza alla quale sono sopravvissute. Un uomo ha perso la moglie nel naufragio, senza neanche poter recuperare il corpo" spiega Andrea Ciocca, coordinatore del team di primo soccorso psicologico di MSF a Trapani. “Le centinaia di storie che abbiamo ascoltato negli ultimi mesi durante l’assistenza psicologica agli sbarchi sono di disperazione, di famiglie e vite spezzate, ma non ci abitueremo mai a questa enorme sofferenza.” 

Nonostante le rigide temperature invernali e il mare grosso, chi è costretto a fuggire in cerca di protezione intraprende la rischiosissima traversata del Mediterraneo per l’assenza di vie legali e sicure per raggiungere l’Europa. Dall’inizio del 2017, già 219 persone hanno perso la vita durante il viaggio in mare. Si aggiungono ai più di 5.000 morti del 2016, fino ad ora l’anno più nefasto nel Mediterraneo Centrale.

L’impegno di MSF in Italia e nel Mediterraneo si concentra principalmente nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare, nell’assistenza psicologica e nella primissima accoglienza delle persone che giungono nel nostro paese dopo un lungo e rischioso viaggio: nei Centri di Assistenza Straordinaria (CAS) a Trapani, nei porti del Sud d’Italia e, alle frontiere settentrionali, a Como e a Ventimiglia. 

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