Vaccinare contro il morbillo in caso di epidemia è efficace ma poco praticato poiché non ancora raccomandato dall OMS.

 

 

Roma, 20 novembre 2006 – In una ricerca presentata al 55° Annual Meeting of the American Society of Tropical Medicine and Hygiene (ASTMH), l'organizzazione internazionale di soccorso medico Medici Senza Frontiere (MSF) e il centro di ricerca ad essa affiliato, Epicentre, hanno mostrato come una rapida campagna di vaccinazione di massa possa ridurre il numero di contagiati dalle epidemie di morbillo in Africa. Alla luce di questo e altri risultati, MSF ritiene vi siano abbastanza prove affinché l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riveda le sue attuali politiche che mettono in dubbio l'efficacia di campagne di vaccinazione di massa una volta scoppiata un'epidemia, affermando che tali campagne verrebbero intraprese troppo tardi per avere un impatto significativo.
 

Sulla base degli interventi d'emergenza di MSF in Niger, Ciad, Nigeria e Repubblica Democratica del Congo (RDC), Epicentre ha trovato che un rapido intervento comporta un'alta proporzione di casi evitati. Gli studi retrospettivi di mortalità hanno inoltre mostrato che le epidemie di morbillo durano più di quanto inizialmente previsto, lasciando così abbastanza tempo per intervenire e attuare programmi di vaccinazione di emergenza. Un'epidemia a Kinshasa, RDC, è durata oltre 40 settimane durante il 2002 e il 2003.

 

“Sappiamo che abbiamo il tempo per rispondere durante le epidemie di morbillo, e il vaccino è efficace in soli due giorni dopo la vaccinazione”, afferma Rebecca Grais, un'epidemiologa che ha condotto lo studio. “Purtroppo, il fatto che l'OMS non promuova campagne di vaccinazione durante un'epidemia non fa altro che ostacolare un'efficace risposta di emergenza”.

A Ndjamena, in Ciad, nel 2005 MSF ha proposto una campagna di vaccinazione di massa sei settimane e poi di nuovo 13 settimane dopo l'inizio dell'epidemia, ma entrambe le volte è stata rifiutata. MSF ha condotto una campagna 19 settimane dopo l'inizio dell'epidemia, e successivamente ha contribuito a innalzare la copertura vaccinale nella zona dal 30% all'85% nel giro di qualche settimana.
 

In anni recenti, le morti causate dal morbillo sono diminuite in maniera significativa in Africa ma epidemie ricorrenti e cicliche scoppiano in molti paesi – spesso dopo 1-3 anni di bassa incidenza – e il morbillo resta una delle principali cause di morte per i bambini africani.

“Se da un lato sono stati compiuti importanti progressi nel ridurre il numero dei morti per morbillo, questo numero è ancora intollerabilmente elevato”, afferma Philippe Guerin, vice-direttore di Epicentre. “Stiamo parlando di un vaccino che costa 23 centesimi a dose per una malattia assolutamente prevenibile. I miglioramenti non dovrebbero nascondere gli sforzi e i meccanismi di finanziamento di cui ancora c'è bisogno, specialmente durante le epidemie”.

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