Vertice La Valletta: un’occasione per rimettere al centro la vita delle persone

Mentre la Ocean Viking è in viaggio verso il porto sicuro di Messina dove sbarcherà i 182 naufraghi soccorsi nei giorni scorsi, i leader europei si incontrano a La Valletta per discutere il futuro delle politiche migratorie europee.

Ecco la dichiarazione di Gabriele Eminente, direttore generale di MSF:

“L’incontro di oggi a La Valletta è un’occasione per i leader europei di resettare politiche migratorie letali che sono costate innumerevoli vite. È vergognoso che l’Europa abbia accettato di rendere normale la negoziazione degli sbarchi caso per caso, mentre per oltre un anno migliaia di uomini, donne e bambini vulnerabili in fuga dagli orrori della Libia rimanevano bloccati in mare per giorni o settimane.

Nei 15 mesi successivi alla prima chiusura dei porti, con il caso della nave Aquarius, ci sono stati altri 30 casi di stallo per le navi di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale, per un totale di 261 giorni – quasi nove mesi – in cui circa 4.000 uomini, donne e bambini vulnerabili sono rimasti bloccati in mare mentre i leader europei giocavano con il loro destino.

Sappiamo che i giorni e anche le ore contano. Quest’anno almeno 658 persone hanno già perso la vita nel Mediterraneo centrale – la scorsa settimana altre 14 sono annegate in un naufragio al largo della Tunisia.

Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto in cui una delle poche navi umanitarie rimaste in mare viene costretta a fare un viaggio più lungo per sbarcare le persone, o viene bloccata in attesa di un porto sicuro, è un giorno, un’ora un minuto in più in cui non può soccorrere i naufraghi nella zona di ricerca e soccorso e più vite umane sono a rischio.

Per quanto sia importante avere un meccanismo predeterminato di sbarco, qualunque decisione presa oggi a La Valletta resterà solo teoria finché i leader europei non si impegneranno a mettere le vite delle persone prima di tutto il resto. Questo significa la ripresa di un sistema di ricerca e soccorso europeo proattivo e dedicato, un meccanismo permanente sugli sbarchi che tuteli i diritti dei naufraghi, e la fine dei ritorni forzati in Libia facilitati dall’Unione Europea.

Altrimenti il vertice di oggi sarà solo l’ennesimo gesto con cui gli stati si congratulano tra loro mentre continuano a ignorare il drammatico costo umano delle politiche migratorie europee in tutto il continente.”

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