Violenza sessuale in Colombia

Bogotá, 9 ottobre 2008 – MSF chiede al governo colombiano e agli enti responsabili dei servizi sanitari di prestare cure integrali alle vittime di violenza sessuale. Gli indici sulla violenza sessuale in Colombia sono allarmanti.

Un recente studio realizzato dall’organizzazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) rivela che il 35% delle persone curate nelle cliniche mobili e il 22% dei pazienti assistiti negli ospedali hanno subito violenza sessuale almeno una volta nella loro vita.
Una vittima di violenza sessuale ha bisogno di ricevere cure integrali che abbinino assistenza medico-sanitaria e psicologica.

Un intervento medico mirato entro le prime 72 ore dall’episodio di violenza può prevenire infezioni sessualmente trasmissibili, inclusa l’AIDS, e gravidanze indesiderate. Tuttavia sono poche le vittime che cercano assistenza medica entro le prime 72 ore dall’episodio, e quando lo fanno devono affrontare numerosi ostacoli, inclusi servizi inadeguati e insufficienti.

 

 

Lo studio “Violencia Sexual en Colombia: Una mirada integral desde los proyectos de ayuda humanitaria en salud de Médicos Sin Fronteras” rivela infatti come la legislazione colombiana, sebbene riconosca la necessità di cura per le vittime di violenza sessuale con un pacchetto minimo di servizi per la salute, ne impedisca di fatto l’accesso.

I primi ostacoli all’accesso ai servizi di assistenza sanitaria per le vittime sono il senso di vergogna, la paura di subire nuove violenze e i dubbi sulla riservatezza delle informazioni fornite.
Superate le barriere psicologiche, le vittime che ricorrono ai servizi si confrontano spesso con la mancanza di preparazione del personale sanitario.

Lo studio di MSF svela la carenza di risorse umane e materiali, oltre che la mancanza di una formazione adeguata per gli operatori sanitari destinati all’assistenza alle vittime di violenza sessuale.

“La nostra esperienza dimostra che molti operatori sanitari non conoscono i protocolli, non utilizzano gli strumenti diagnostici e non hanno i medicinali per trattare i pazienti vittime di violenza sessuale”, afferma Oscar Bernal, coordinatore medico di MSF in Colombia.

Nel corso dello studio, si sono rivelati ulteriori ostacoli anche le difficoltà logistiche e amministrative e la mancanza di dati statistici.

 

 

Basandosi sull’esperienza di lavoro con le vittime di violenza sessuale e sui risultati dello studio, MSF chiede che gli operatori sanitari siano meglio preparati a fornire servizi integrali di cura alle vittime di violenza sessuale. MSF chiede inoltre al governo colombiano di chiarire la normativa sull’assistenza alle vittime di violenza sessuale.

“La normativa dovrebbe indicare chi è responsabile per la sua attuazione e quali sono le opzioni esistenti per coloro che cercano servizi di assistenza medica entro le prime 72 ore dall’episodio di violenza”, afferma Piero Gandini, coordinatore generale di MSF.

 

Medici Senza Frontiere lavora in Colombia dal 1985, fornendo assistenza di base medica, psicologica, sessuale e riproduttiva alle popolazioni afflitte dalla violenza e nelle regioni in cui le persone non hanno accesso ai servizi sanitari. Le equipes di MSF operano in 13 dipartimenti in Colombia, in aree rurali e urbane, attraverso cliniche fisse e mobili. I programmi di assistenza sessuale e riproduttiva includono pianificazione familiare, controlli prenatali, supporto psicologico e supporto alle vittime di violenza sessuale.

 

Per saperne di più scarica il rapporto in spagnolo >>

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