Yemen: rapito e ucciso un nostro paziente. Sospese ammissioni nell’ospedale di Al Sadaqah

Yemen: rapito e ucciso un nostro paziente. Sospese ammissioni nell’ospedale di Al Sadaqah

Abbiamo sospeso le ammissioni nell’ospedale di Al Sadaqah ad Aden a seguito del rapimento e la successiva morte di uno dei suoi pazienti, avvenuta lo scorso 2 aprile.  

Nella mattinata di martedì scorso, un gruppo di uomini armati ha tentato di entrare all’interno dell’ospedale di MSF ad Aden. Dopo aver minacciato i guardiani e il personale medico, il gruppo è riuscito ad entrare e a prelevare un paziente, ricoverato il giorno precedente e in procinto di subire un intervento chirurgico. Il paziente è stato poi trovato lo stesso giorno senza vita in una strada del distretto di Al Mansoura. 

Questo episodio di violenza avviene dopo una serie di altri incidenti di sicurezza, nonché a minacce rivolte ad altri pazienti e al personale sanitario che si protraggono dall’inizio dell’anno.   

A seguito di questo incidente, non abbiamo altra scelta che sospendere l’ammissione dei pazienti fino a nuovo avviso. Queste ultime settimane, l’ospedale ha funzionato a pieno regime, in particolare il pronto soccorso e l’unità di terapia intensiva, a seguito di un picco di violenze nella città. Siamo estremamente preoccupati per il deterioramento delle condizioni di sicurezza ad Aden e sull’impatto che questo arreca alle nostre attività mediche, sia riguardo i pazienti che lo staff MSF, la cui vita è a rischio. Caroline Seguin Responsabile delle operazioni di MSF in Yemen

Le nostre équipe lavorano nell’ospedale di Al Sadaqah dal 2012. Da allora, abbiamo effettuato più di 30.000 consultazioni mediche d’urgenza rivolte a pazienti provenienti da diverse zone, inclusi i governatorati di Abyan, Taiz e Hodeidah. Durante gli scontri per la conquista di Aden nel 2015, il nostro ospedale era una delle poche strutture chirurgiche ancora funzionanti in città. Tra marzo e agosto 2015, le nostre équipe hanno curato più di 2.800 feriti di guerra. Nello stesso periodo, abbiamo gestito anche presidi di emergenza e cliniche mobili per interventi chirurgici ad Aden dove venivano stabilizzati i feriti di guerra per poter aumentare le loro possibilità di sopravvivenza. 

Nel 2018, abbiamo aumentato la capacità dell’ospedale di Al Sadaqah, portandola a 104 posti letto, per rispondere all’arrivo di feriti di guerra causati dall’offensiva di Hodeidah. Nel corso dell’anno, nell’ospedale di Al Sadaqah, abbiamo anche effettuato più di 6.000 consultazioni di emergenza e 5.400 interventi chirurgici, il 90% dei quali a vittime di violenze. 

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