Luca Pigozzi

Luca Pigozzi

Medico MSF

Ocean Viking: sbarco al più presto in un porto sicuro

Luca Pigozzi

Luca Pigozzi

Medico MSF
Ocean Viking: sbarco al più presto in un porto sicuro

Sono ormai 13 giorni che 356 persone vulnerabili sono bloccate a bordo della Ocean Viking. Ogni giorno la situazione peggiora. Abbiamo pasti per appena 5 giorni, prima di intaccare le scorte di emergenza. Ci sono persone le cui condizioni di salute potrebbero presto diventare critiche, fino al punto di dover richiedere un’evacuazione.

In quasi due settimane ho curato nella clinica a bordo vittime di violenza sessuale, feriti di guerra e persone che hanno subito brutali percosse, scariche elettriche, torture, perpetrate anche con plastica fusa. Un terzo dei miei pazienti sono minori di 18 anni. Tutti hanno intrapreso un viaggio da incubo prima di essere salvati.

Ogni giorno che passa vedo la salute mentale delle persone soccorse deteriorarsi in modo preoccupante. Vivono nel terrore di poter essere riportate in Libia, dove sono state esposte a violenti abusi e detenzione arbitraria. In molti hanno tentato più di una volta la fuga dalla Libia ma sono stati intercettati dalla Guardia costiera libica, finanziata dall’Europa, che li ha riportati nei centri di detenzione. Alcuni sono sopravvissuti a naufragi o bombardamenti. Tutti hanno bisogno di sicurezza. Come medico, non posso accettare le loro inutili e prolungate sofferenze.

Perché etica e umanità vengono prese in ostaggio dai politici, che volontariamente lasciano queste persone bloccate in mare privandole dei loro diritti e dignità?

Quanti traumi ancora i leader europei dovranno imporre a queste persone prima che sia trovata una soluzione umana? Cosa deve succedere prima che reagiscano?

È giunto il momento di un intervento urgente. Chiedo con forza agli stati europei di ritrovare la loro umanità e porre fine a questa vergogna. Tutte le 356 persone a bordo devono poter sbarcare in un luogo sicuro. Adesso.

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