Il tempo per salvare vite a Gaza sta finendo.
La popolazione è di fronte a una condanna a morte.
Situazione umanitaria catastrofica
Dal 2 marzo le autorità israeliane hanno imposto un blocco degli aiuti. Il cibo sta finendo. Le scorte mediche stanno esaurendo. La benzina, vitale per ambulanze e ospedali, è agli sgoccioli.
Nel frattempo gli attacchi continuano. Ogni giorno si contano nuove vittime, mentre gli ospedali sono al collasso. All’ospedale Nasser curiamo sempre più feriti con gravi ustioni da esplosioni. Nella clinica a Gaza City assistiamo circa 400 pazienti al giorno. I nostri team si trovano a dover fare una scelta per ammettere solo i pazienti più urgenti perché le scorte non sono sufficienti.
Gaza è diventata una fossa comune per i palestinesi e per gli operatori umanitari. Dall’inizio della guerra sono state uccise oltre 52.400 persone e 1.400 operatori umanitari, 11 erano nostri colleghi di Medici Senza Frontiere.
Restiamo a Gaza
Con 1360 operatori umanitari continuiamo a offrire cure chirurgiche, materne, pediatriche e ambulatoriali, fisioterapia, vaccinazioni, supporto psicologico e distribuzione di acqua. Le donazioni di persone come te ci hanno già permesso di visitare più di 866.951 pazienti, di realizzare oltre 18.546 operazioni e distribuire più di 60 milioni di litri di acqua pulita (da gennaio ad aprile 2025).
Il tuo aiuto a Gaza e in altre guerre è più ancora più necessario.
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