Libia: MSF pronta a riprendere le attività mediche sospese

Libia: MSF pronta a riprendere le attività mediche sospese

Due mesi e mezzo dopo la sospensione forzata delle sue attività da parte delle autorità libiche, a seguito di un’ondata di repressione che ha colpito 10 organizzazioni umanitarie presenti nell’ovest della Libia, Medici Senza Frontiere ribadisce la propria volontà di riprendere le attività mediche e il supporto alle autorità.

L’organizzazione esprime, inoltre, forte preoccupazione per la salute dei suoi ex pazienti e per l’interruzione dell’accesso alle cure sanitarie per le popolazioni più vulnerabili.

MSF condanna la repressione

Il 27 marzo 2025, siamo stati costretti a sospendere i servizi di assistenza medica, dopo la chiusura imposta dall’Agenzia per la sicurezza interna (ISA) e l’interrogatorio di diversi membri del suo staff.

Tutti i nostri dipendenti sono stati rilasciati, ma a causa dell’ondata di repressione l’organizzazione si è vista costretta a evacuare il personale internazionale dalla Libia e a sospendere i contratti di lavoro dello staff libico.

Da metà marzo, l’ISA ha iniziato a convocare e interrogare lo staff delle ONG internazionali che prestavano assistenza a persone migranti e rifugiate in Libia.

MSF è pronta a riprendere le attività, tra cui rientrano progetti per la cura della tubercolosi (TB), assistenza alla salute mentale e materna, garantiti a qualsiasi paziente in cerca di cure e in collaborazione con le autorità libiche competenti. A condizione che sia garantita la sicurezza del nostro personale e dei nostri pazienti, MSF chiede la revoca della sospensione”. Steven Purbrick capomissione di MSF in Libia

Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulle motivazioni delle azioni dell’ISA e condanniamo la repressione intimidatoria che ha fortemente compromesso l’accesso alle cure mediche e, di conseguenza, la salute dei pazienti.

Tra questi, ci sono anche persone migranti e rifugiate sopravvissute ad abusi e violenze, che avrebbero urgente bisogno di assistenza medica e rischiano gravi ripercussioni sanitarie.

Al momento l’iter di trasferimento da noi verso UNHCR o OIM dei pazienti migranti e rifugiati identificati come casi medici prioritari è interrotto.

Prima della sospensione, fornivamo assistenza a oltre 300 pazienti libici, migranti e rifugiati per lo più sopravvissuti a violenze, per

  • cure contro la TB
  • assistenza prenatale
  • supporto psicologico.

Alcuni pazienti erano in condizioni critiche. I nostri team erano riusciti a reindirizzare la maggior parte di loro in altre strutture, come il Centro nazionale per il controllo delle malattie, ma poi hanno perso i contatti con diversi pazienti.

Pazienti con TB

A Misurata 2 dei nostri pazienti con TB sono morti a subito dopo l’interruzione delle attività. Poi abbiamo saputo anche della morte di altri 4 pazienti, ricoverati nello stesso ospedale. Siamo molto preoccupati per i pazienti con malattie croniche, come i diabetici che hanno bisogno di insulina e le persone con insufficienza renale che necessitano della dialisi”. Carla Peruzzo coordinatrice medica di MSF per i progetti in Libia

Prima dell’interruzione delle attività, supportavamo l’unico centro pubblico per pazienti con TB in Libia. L’unità di cura della TB era stata implementata da noi all’interno dell’ospedale pneumologico di Misurata nel 2020.

Durante questi mesi, tanti medicinali donati agli ospedali pubblici sono rimasti bloccati nelle nostre strutture, che ora saranno costretti a gettarli via, a causa della mancanza di controlli sulla temperatura.

Le cure mediche fornite da MSF non sono sempre garantite dal sistema sanitario pubblico libico, che affronta sfide strutturali come la carenza di personale e la scarsità di medicinali. Un’interruzione nel trattamento della TB può portare allo sviluppo di una forma farmacoresistente della malattia, a un rapido peggioramento dello stato di salute del paziente e poi persino alla morte”. Carla Peruzzo coordinatrice medica di MSF per i progetti in Libia

 Nel corso degli anni, avevamo avviato una collaborazione con il Programma nazionale per la tubercolosi per rafforzare la capacità di diagnosticare i casi di TB in strutture specializzate, rivedere le linee guida nazionali del laboratorio centrale di Tripoli e supportare il dipartimento di educazione sanitaria.

Siamo pronti a continuare a supportare il Programma nazionale per la tubercolosi e le restanti attività mediche nel paese.

MSF in Libia

Siamo presenti in Libia dal 2011, a est ed ovest del paese, dove forniamo assistenza sanitaria primaria, diagnosi, assistenza per la cura della TB, supporto alla salute mentale e alla salute materna.

Nel 2023 in seguito all’alluvione di Derna, abbiamo fornito assistenza medica d’emergenza, supportando 2 centri di assistenza sanitaria primaria e fornendo consultazioni mediche a quasi 5.000 persone e supporto psicologico alla salute mentale.

Nel 2024, abbiamo effettuato 15.018 consultazioni mediche, 3.024 per la salute mentale e 2.035 per la tubercolosi.