Sudan, MSF: “Il 100% dei bambini arrivati da El Fasher sono malnutriti”

Sudan, MSF: “Il 100% dei bambini arrivati da El Fasher sono malnutriti”

La testimonianza di Giulia Chiopris, pediatra italiana della nostra organizzazione a Tawila.

Migliaia di civili intrappolati a El Fasher

Esprimiamo profonda preoccupazione per la situazione delle persone intrappolate all’interno e nei dintorni di El Fasher.

Negli ultimi 10 giorni, solo poche migliaia di persone sono riuscite a fuggire e raggiungere la città di Tawila, ma si tratta di un numero molto basso rispetto alle altre 250.000 che un mese fa si stimava fossero a El Fasher.

Chi è riuscito a fuggire parla di uccisioni di massa, violenze indiscriminate e attacchi su base etnica all’interno della città e lungo le strade utilizzate per fuggire.

Qui la testimonianza di Giulia Chiopris, pediatra italiana del nostro team attualmente a Tawila, città a 60 chilometri da El Fasher.

Dopo la caduta di El Fasher, stiamo vedendo un numero enorme di civili feriti. Per questo motivo MSF ha allestito un presidio sanitario all’ingresso della città di Tawila, dove viene eseguito un triage per ogni paziente, i più gravi vengono poi trasferiti in strutture più adeguate. Stiamo anche sottoponendo a screening tutti i bambini sotto i 5 anni per verificare lo stato di malnutrizione: ieri il 100% di loro era malnutrito, in modo grave o moderato. Ancora oggi abbiamo assistito principalmente adulti con ferite causate dalle sparatorie e dai bombardamenti. Le persone raccontano di essere sopravvissute a torture, di essere stati colpiti da armi da fuoco durante la fuga e di essersi ritrovati, a El Fasher, a mangiare mangime per animali, compost, che ha causato problemi addominali molto gravi, specialmente nei bambini. Arrivano quindi in ospedale esausti e in cattive condizioni di salute: la maggior parte di loro ha bisogno di un intervento chirurgico e il nostro team chirurgico sta lavorando senza sosta”.Giulia ChioprisPediatra MSF a Tawila

Continua la nostra operatrice in Sudan:

Vediamo tantissimi bambini affetti da malnutrizione acuta, e l’altro giorno abbiamo accolto due gruppi di fratelli, tre fratelli e tre sorelle, tutti orfani, che hanno perso tutta la loro famiglia a El Fasher. Questo sta accadendo sempre più spesso. Il nostro staff ha davvero grandi difficoltà a lavorare perché alcuni di loro hanno ancora famiglia e amici ad El Fasher, altri hanno ricevuto la notizia che i loro parenti sono stati uccisi, altri ancora hanno perso i contatti con loro, quindi l’atmosfera nell’ospedale è piuttosto difficile, ma stanno sempre facendo del loro meglio”. G. Chiopris