Dopo il rapporto olandese sulla caduta di Srebrenica MSF chiede agli Stati Uniti e all Inghilterra di istituire una commissione d inchiesta.

MSF ha preso conoscenza del rapporto della Commissione d’inchiesta del Parlamento olandese sulla caduta di Srebrenica.
In seguito alla caduta di quest’enclave erano stati massacrati più di 7.500 bosniaci “protetti” dalle Nazioni Unite. Otto anni più tardi, questo documento presenta i risultati dell’inchiesta, condotta in Olanda, su questa tragedia. Malgrado questo rapporto, l’ultimo di una serie iniziata nel 1999 dalle Nazioni Unite e dalla Francia, molti interrogativi cruciali restano tutt’ora senza risposta.

Così, i motivi che hanno spinto il Generale Janvier, comandante della FORPRONU, a rifiutare l’azione degli aerei Nato, non sono ancora chiari. I bombardamenti erano stati richiesti dal battaglione olandese delle Nazioni Unite, nel luglio 1995, per interrompere l’offensiva serba contro l’enclave di Srebrenica e proteggere la popolazione. Il rapporto olandese solleva alcune ambiguità che erano emerse nel rapporto del Parlamento francese. In particolare, nell’ultimo rapporto, si afferma che erano presenti tutte le condizioni per bombardare le postazioni serbe e termina individuando nel Generale Janvier la responsabilità di non aver voluto ricorrere all’intervento dell’aviazione Nato. Tuttavia, non viene fornita nessuna spiegazione sulle ragioni che hanno spinto il generale a decidere di non richiedere nessun’azione militare. I parlamentari olandesi si limitano a constatare che “persiste l’incertezza sulle motivazioni del Generale Janvier” e che “la sua decisione era stata accolta con incomprensione all’interno della sua equipe“. Medici Senza Frontiere esprime il proprio rammarico sul fatto che le autorità francesi non abbiano permesso l’audizione del Generale Janvier davanti alla Commissione parlamentare olandese.

Restano aperti gli interrogativi su eventuali negoziati che avrebbero portato all’abbandono dell’enclave da parte del contingente delle Nazioni Unite; sia nella prospettiva di un accordo per la liberazione dei caschi blu dell’Onu tenuti in ostaggio, sia nella prospettiva di negoziati di pace condotti all’interno del Gruppo di contatto.

Conformemente alle esigenze del rapporto dell’ONU sulla caduta di Srebrenica, che chiedeva a tutti gli Stati-membri coinvolti di procedere a delle inchieste nazionali, Medici Senza Frontiere chiede agli Stati Uniti e all’Inghilterra, che hanno avuto un ruolo di primo piano nella gestione diplomatica e militare del conflitto bosniaco, di dedicarsi ad un lavoro di ricerca della verità e di trasparenza.

MSF intende ricordare che la risposta a questi interrogativi costituisce un elemento centrale di chiarimento della missione di protezione dei civili nel quadro di operazioni di mantenimento della pace. Queste inchieste devono permettere il miglioramento della protezione delle popolazioni e evitare di dislocare militari con il solo mandato umanitario, rendendoli incapaci di opporsi ad azioni criminali contro la popolazione civile.

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