Liberia colera a Monrovia

A fine agosto, MSF ha seguito più di 8.000 casi sospetti di colera. Circa 3.000 pazienti presentavano una forma grave della malattia. Dall’inizio di settembre, i tre centri di MSF per il trattamento del colera a Monrovia continuano a ricevere pazienti. I rischi di nuove epidemie continuano a persistere nella capitale liberiana, dove si affollano più di un milione di abitanti, senza acqua potabile e corrente elettrica.

Da giugno scorso, l’acuirsi degli scontri tra le forze governative liberiane e i ribelli del Lurd ha provocato l’arrivo a Monrovia di decine di migliaia di liberiani alla ricerca di un rifugio. Condizioni igieniche mediocri, la penuria di acqua potabile e il sovraffollamento negli edifici abbandonati dove gli sfollati hanno trovato riparo, a Monrovia e nei dintorni, hanno aumentato i rischi di colera, endemico durante la stagione delle piogge.

A giugno, i tre centri per la cura del colera allestiti da MSF nella capitale assistevano 350 pazienti a settimana. Quando gli scontri si sono fatti più intensi, il numero dei casi si è bruscamente ridotto: l’insicurezza regnante nelle strade di Monrovia impediva ai pazienti di raggiungere i centri di cura. L’epidemia è riesplosa a metà agosto. In meno di due settimane, circa 1.500 nuovi pazienti affetti da colera sono stati presi in carico. Più della metà era gravemente disidratato.

Causata da diarrea acuta e dal vomito, in particolare nei bambini e negli adulti che già soffrono per un’alimentazione povera e per l’assenza di acqua potabile, la disidratazione grave è spesso mortale per chi ha contratto il colera. La cosa più importante è reidratare subito tutte le persone sospettate di essere affette da colera. La cosa può avvenire o per via orale con dei sali oppure intravena.

Curare il colera è semplice, spiega Mathias, ma prevedere e controllare la sua diffusione non lo è affatto, sopratutto quando le condizioni sanitarie sono così drammatiche come quelle in cui si trova oggi Monrovia.” Per far fronte alla mancanza di acqua potabile, MSF organizza ogni giorno la distribuzione di decine di migliaia di litri di acqua potabile. MSF ha anche potuto ripristinare otto punti di reidratazione allestiti in zone densamente popolate della città, la cui attività era stata sospesa a causa degli scontri. I centri forniscono sali minerali ai casi sospetti di colera e consentono di trasferire i pazienti gravi ai centri per la cura del colera.

Durante la battaglia di Monrovia.
I civili, ammassati in rifugi di fortuna privi di bagni e latrine, non avevano altra scelta che defecare per terra. Quando sono scoppiati i combattimenti, le autobotti che portavano acqua potabile ai differenti punti di distribuzione disseminate in città hanno dovuto interrompere le attività. Le persone si rifornivano di acqua prendendola da pozzi a cielo aperto che, per la maggior parte, non sono protetti dall’infiltrazione degli escrementi causata dalle abbondanti piogge.” Dal diario di Andrew Schechtmann, medico, fine luglio 2003.

Una ricerca epidemiologica condotta da MSF mostra che gli anni precedenti hanno visto una recrudescenza dei casi di colera nel mese di ottobre. Per questo motivo, MSF mantiene alta la vigilanza per affrontare un eventuale e improvviso aumento dei casi di colera.

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