Medici Senza Frontiere denuncia il trattamento inumano dei congolesi espulsi dall’’Angola

Kinshasa – Un’equipe di volontari di Medici Senza Frontiere (MSF) è stata inviata nelle province di Bandundu e di Kasaï nell’ovest della Repubblica Democratica del Congo (DRC) per portare assistenza medica a migliaia di congolesi espulsi in condizioni inumane dall’Angola.

Secondo il team di MSF, almeno 20mila persone impiegate nelle miniere di diamanti sono state espulse nel corso della scorsa settimana; molti di loro sono stati costrettiti a separarsi dalle loro famiglie e altrettanto frequenti sono le violenze sessuali collettive ai danni sia di uomini, sia di donne. Moltissimi hanno subito degradanti ispezioni anali e vaginali, stupri, percosse e rapine. Si prevede che nei prossimi giorni arriveranno circa 8mila persone in più.

I minatori vengono trasportati nella città di Luremo in Angola, a 100km dal confine con la DRC e sottoposti ad abusi pesantissimi. Quando varcano la frontiera, le condizioni che trovano nelle città di confine sono deplorabili. “Le persone che arrivano in queste città di confine hanno perso tutto, inclusi i loro familiari – spiega Alain Decoux, capo-missione di MSF nella DRC -. Spesso si trovano a centinaia di chilometri dai loro villaggi d’origine, sono poveri e sfiniti e per sopravvivere dipendono interamente dall’assistenza esterna. Che però scarseggia.”

Il team di emergenza di MSF sta organizzando la distribuzione di cibo e di acqua pulita per evitare il diffondersi di epidemie e il rischio di disidratazione. I volontari provvedono anche allo screening medico dei neo-arrivati, all’erogazione di cure e a trasportare i casi più gravi presso strutture idonee. MSF provvede anche a fornire assistenza psicologica. Già a febbraio MSF aveva lanciato un allarme per l’espulsione di 25mila congolesi in condizioni ugualmente degradanti. “Dopo l’ondata di espulsioni di febbraio – spiega ancora Decoux – il governo angolano aveva assicurato che ogni ulteriore operazione sarebbe stata svolta nel rispetto della dignità dei lavoratori. Visto quello che sta succedendo il governo deve intervenire immediatamente”.

Come molte altre zone della DRC, le province occidentali di Bandundu e Kasaï sono estremamente difficili da raggiungere. Manca ogni forma di assistenza per i congolesi espulsi: per questo MSF chiede urgentemente ai governi di DRC e Angola di prendersi le loro responsabilità e alle altre agenzie umanitarie di intervenire il prima possibile.

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