In occasione dell’incontro del G20 in Germania, MSF e la Stop TB Partnership hanno pubblicato la terza edizione di “Out of Step”, rapporto che rileva la necessità per i governi di aumentare gli sforzi nella lotta alla tubercolosi (TB). Il rapporto esamina le politiche e i protocolli di trattamento della TB in 29 paesi – che insieme rappresentano l’82% del carico sanitario globale di questa malattia – e mostra che i paesi possono fare di più nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento delle persone colpite da TB.
Sebbene la TB sia una malattia infettiva prevenibile e curabile, rimane la più letale al mondo. Solo nel 2015, 1,8 milioni di persone sono morte a causa della malattia. Nel 2015, più della metà (54%) dei 10,4 milioni di persone affetta da TB viveva nei paesi rappresentati al summit del G20. Nonostante la sua letalità, la maggior parte dei paesi è fortemente in ritardo nell’attuazione di nuovi strumenti disponibili per contrastare la TB. È pertanto fondamentale che durante l’incontro del G20, i governi includano la TB come sforzo essenziale nella risposta al più ampio problema delle infezioni farmacoresistenti.
“La TB è un’antica malattia contagiosa e mortale, ma oggi abbiamo la conoscenza e i mezzi per contrastarla; tuttavia molti paesi non stanno approfittando di questi progressi, causando la morte di molte persone ,” ha dichiarato Lucica Ditiu, direttore della Stop TB Partnership. “Invitiamo i capi del G20 a prendere impegni concreti per fermare le morti inutili e il diffondersi della TB, soprattutto nelle sue forme resistenti ”.
Il divario esistente tra i diversi paesi nell’utilizzo degli strumenti diagnostici resta significativo. Dal rapporto emerge che solo sette paesi hanno reso il Xpert MTB/RIF – un test molecolare rapido per diagnosticare la TB e per la prova di resistenza ai farmaci della malattia – ampiamente disponibile. Questo significa che la maggior parte delle persone nei 29 paesi intervistati sono ancora testati con un metodo che non è in grado di rilevare numerosi casi, o che richiede un’attesa di molti mesi per confermare la malattia. Questa inadempienza spiega il persistere di un numero rilevante di persone a cui la tubercolosi non viene diagnosticata e conseguentemente curata.
Globalmente nel 2015, sulla base del divario tra l'incidenza stimata di TB e il numero effettivo di casi riportati, a 4,3 milioni di persone affette da TB non è mai stata fatta la diagnosi. “E come possono essere trattati i pazienti affetti da TB in assenza di una qualsiasi diagnosi? " argomenta il dottor Isaac Chikwanha, Consulente medico di MSF per la Campagna di accesso ai farmaci essenziali. "Se i Paesi non si impegneranno in maniera più concreta per garantire un accesso adeguato ai test diagnostici, sarà impossibile ridurre le morti prevenibili da TB”.
Sono stati fatti dei progressi per rendere disponibili nuovi trattamenti più efficaci e con un impatto più contenuto sulla vita delle persone affette da TB.
Il ricovero per un periodo di tempo prolungato può limitare il regolare svolgersi delle attività quotidiane e compromettere la capacità di una persona di avere una vita normale, per questo dovrebbe essere riservato solo ai casi più gravi affetti da DR-TB (tubercolosi resistente ai farmaci). Il rapporto ha rilevato che il 34% dei Paesi intervistati ancora predispone il ricovero a lungo termine per il trattamento della DR-TB. I farmaci più recenti per il trattamento della DR-TB hanno dimostrato risultati migliori rispetto ai regimi odierni, i quali offrono una percentuale di guarigione di solo il 28% per la TB estesamente resistente ai farmaci (XDR) e una percentuale di guarigione del 52% per la TB multi-resistente (MDR). Il 75% dei Paesi esaminati include il nuovo principio attivo, la bedaquilina, nelle proprie linee guida nazionali e il 62% include il delamanid nelle proprie linee guida; ma a livello globale, solo il 5% delle persone che avrebbero potuto beneficiarne hanno avuto accesso a questi farmaci nel 2016.
Il trattamento della DR-TB, che in alcuni casi richiede l’ingestione di quasi 15.000 pillole per un periodo di 2 anni, può ora essere ridotto a 9 mesi. I trattamenti più brevi aiutano le persone a tornare a una vita normale e produttiva più velocemente. Tuttavia, solo 13 dei paesi [3] intervistati (45%) hanno reso disponibili i trattamenti più brevi.
"Con la TB, il tempo sta scorrendo velocemente, e ogni 18 secondi una persona muore. Dobbiamo cambiare questa realtà", afferma Silvia Mancini, epidemiologa di MSF. "Il numero delle persone a cui è stata fatta una diagnosi negli ultimi 4 anni si è fermato, mentre il numero di decessi è aumentato piuttosto che diminuito. I paesi devono utilizzare i nuovi strumenti e amplificare la loro risposta".
I governi del G20 sono i protagonisti principali della risposta mondiale alla tubercolosi, con oltre 1,6 miliardi di dollari offerti al Fondo globale per combattere l'AIDS, la tubercolosi e la malaria nel 2016. I leader del G20 devono ora mobilitare le proprie risorse per ottenere che un numero crescente di persone vengano sottoposte a diagnosi, e che trattamenti accessibili ed economici vengano garantiti a tutti i pazienti affetti da TB riducendo così la mortalità dovuta a questa malattia.
MSF e la Stop TB Partnership hanno lanciato una campagna per spingere i governi ad allineare le proprie politiche e i propri protocolli in materia di tubercolosi alle raccomandazioni dell'OMS, chiamata #StepUpforTB.
Note:
[1] L'Armenia, l'Afghanistan, il Bangladesh, la Bielorussia, il Brasile, la Cambogia, la Repubblica Centrafricana (CAR), la Repubblica Democratica del Congo, l'Etiopia, la Georgia, l'India, l'Indonesia, il Kazakistan, il Kenya, il Kirghizistan, il Mozambico, il Myanmar, Nigeria, Pakistan, Papua Nuova Guinea (PNG), Filippine, Federazione Russa, Sudafrica, Swaziland, Tagikistan, Vietnam, Ucraina e Zimbabwe.
[2] Armenia, Bielorussia, Brasile, Georgia, Sudafrica, Svezia e Zimbabwe.
[3] Afghanistan, Bangladesh, Cambogia, CAR, DRC, Kirghizistan, Myanmar, PNG, Filippine, Svezia, Tagikistan, Vietnam e Zimbabwe.