Nel 2019, abbiamo continuato a fornire servizi sanitari essenziali in Iraq, dove le persone soffrono gli effetti di anni di conflitto e dell’instabilità in atto.

Sebbene gli sfollati abbiano continuato a tornare alle loro case nel corso del 2019, più di un milione devono ancora affrontare ostacoli significativi che impediscono loro di farlo.

Alcuni vivono nei campi per sfollati da anni, con scarso accesso ai servizi di base.

Alla fine dell’anno, la violenta repressione delle proteste in varie città del Paese ha esercitato ulteriori pressioni sul sistema sanitario.

Molte strutture sanitarie sono state distrutte e si registra una generale carenza di specialisti e servizi sanitari, di vitale importanza per affrontare le esigenze sanitarie di base e secondarie, nonché i traumi derivanti dalle violenze in corso.

Le nostre équipe hanno osservato un aumento delle necessità di assistenza sanitaria mentale, generate dalla sofferenza prolungata sia tra gli sfollati interni, sia tra il resto della popolazione irachena, compresi traumi legati alla violenza domestica, disturbi psicosomatici, disturbi da stress post-traumatico, depressione e ansia.

Nel 2019, abbiamo continuato a fornire la nostra gamma di servizi sanitari di base e secondari, come cure materno-infantili, riabilitazione d’emergenza, terapie per le malattie croniche, interventi chirurgici e cure post-operatorie, e sostegno alla salute mentale per gli sfollati, i rimpatriati e le comunità vulnerabili.

Da ottobre 2019, quando sono iniziate le dimostrazioni, le nostre équipe hanno anche fornito forniture mediche e supporto tecnico a vari ospedali in tutto il paese.

Durante tutto l’anno, le nostre équipe hanno gestito ospedali e cliniche in alcune delle regioni più colpite dal conflitto per contribuire a ripristinare alcuni dei servizi sanitari più indispensabili per il popolo iracheno.

Governatorato di Ninewa

La guerra contro il gruppo dello Stato Islamico ha avuto un impatto devastante su Ninewa, provocando gravi traumi fisici e mentali tra i suoi abitanti, la distruzione delle strutture sanitarie e lo sfollamento di un gran numero di persone.

L’assistenza sanitaria mentale è stata una componente principale di tutti i nostri servizi a Ninewa e, nel 2019, le nostre équipe di psicologi hanno condotto un totale di 14.000 visite individuali di salute mentale.

Per far fronte alla carenza di interventi chirurgici qualificati e cure post-operatorie, nel 2018 abbiamo aperto un centro completo per pazienti con lesioni da traumi violenti o accidentali a Mosul est.

L’ospedale dispone di una sala operatoria mobile, un reparto di degenza da 33 posti letto, sale di recupero e unità di riabilitazione.

Durante il 2019, le nostre équipe hanno condotto quasi 580 interventi chirurgici.

Abbiamo inoltre donato al Dipartimento della Salute una struttura di nuova costruzione dedicata al trattamento delle malattie infettive a Mosul est.

Nella parte occidentale di Mosul, gestiamo un’unità di maternità completa nell’ospedale di Nablus con capacità chirurgica per il taglio cesareo.

La nostra équipe fornisce assistenza ostetrica e neonatale d’emergenza, servizi pediatrici di degenza, nonché il trattamento d’emergenza e la stabilizzazione dei pazienti prima del loro trasferimento in altri ospedali.

Durante il 2019, ha effettuato 43.100 visite di pronto soccorso e assistito 9.300 parti.

Mentre le famiglie sfollate tornavano a Mosul ovest, abbiamo istituito servizi di maternità nel centro sanitario di base di Al-Rafedein per rispondere alla crescente domanda di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva.

Abbiamo inoltre ampliato le nostre attività di sensibilizzazione per gli Yazidi e altre comunità del distretto di Sinjar, offrendo servizi di salute sessuale e riproduttiva, compresi i parti e l’assistenza pediatrica attraverso il nostro ospedale e nei campi sfollati.

Nel 2019 abbiamo assistito un totale di 14.600 pazienti al pronto soccorso.

Nel sottodistretto di Qayyarah, abbiamo continuato a gestire un pronto soccorso e ad offrire servizi pediatrici e di maternità, supporto nutrizionale, chirurgia e terapie riabilitative, nonché cure per ustionati.

Questi servizi servono sia le comunità ospitanti sia gli sfollati interni.

Nel corso del 2019, le nostre équipe hanno condotto 2.670 interventi chirurgici e sono state in grado di potenziare le capacità degli operatori sanitari locali attraverso formazione e donazioni, e di trasferire loro le nostre attività neonatali e pediatriche.

Governatorato di Kirkuk

In questa zona colpita dal conflitto, le nostre équipe hanno contribuito a ripristinare le strutture sanitarie a Hawija e fornito servizi sanitari nella città di Al-Abbasi e nel campo di Laylan.

Le nostre équipe hanno fornito assistenza sanitaria di base, servizi di maternità e di salute sessuale e riproduttiva, terapie per le malattie croniche, assistenza per la salute mentale e attività di promozione della salute.

Inoltre, abbiamo sostenuto il pronto soccorso, il laboratorio e il reparto di prevenzione delle infezioni dell’ospedale generale di Hawija.

Governatorato di Diyala

A Diyala, le nostre équipe hanno fatto fronte alle esigenze degli sfollati, dei rimpatriati e delle comunità ospitanti offrendo assistenza sanitaria di base, assistenza di salute mentale, servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, terapie per malattie croniche e promozione della salute nel campo di Khanaqin e Alwand, e attraverso strutture a Sinsil, Sadiya, Al-Muqdadiyah e Jalawla.

Governatorato di Baghdad

Il fulcro delle attività del Centro di riabilitazione medica di Baghdad è l’assistenza riabilitativa, compresa la gestione del dolore, la fisioterapia e l’assistenza per la salute mentale per i pazienti feriti in incidenti violenti o accidentali.

Dopo lo scoppio delle proteste di massa in ottobre, abbiamo aumentato la capacità da 20 a 30 posti letto.

Inoltre, abbiamo fatto formazione sul triage di massa dei feriti a 80 medici e infermieri che lavorano nel pronto soccorso dell’ospedale Imam Ali di Sadr City, per consentire loro di affrontare circa 20.000 pazienti ogni mese.

Abbiamo inoltre avviato un progetto volto a fornire un trattamento più breve e senza iniezione per i pazienti affetti da tubercolosi resistente ai farmaci e sostenuto le capacità diagnostiche locali per la malattia.

Governatorato di Dohuk

Dall’inizio degli scontri nel nord-est della Siria in ottobre, e fino alla fine del 2019, più di 17.000 persone hanno attraversato il confine con l’Iraq.

Ad ottobre, abbiamo attivato una clinica mobile nel campo di Bardarash e nel centro di accoglienza al confine di Sahela per fornire ai rifugiati e agli sfollati interni servizi sanitari di base e visite di salute mentale.

Governatorato di Dhi Qar

Quando sono iniziate le proteste nei governatorati del sud alla fine del 2019, abbiamo avviato una risposta d’emergenza a Nasiriyah, che comprendeva la formazione del personale per affrontare l’afflusso di massa di feriti e il sostegno alla preparazione d’emergenza delle postazioni di primo soccorso.

  • 2003 anno del primo intervento di MSF nel Paese
  • 125.9 mila visite ambulatoriali
  • 89.7 mila ricoveri al pronto soccorso

Le nostre principali attività in Iraq

  • Promozione alla salute

    Le attività di promozione della salute mirano a migliorare la salute e incoraggiare l’uso efficace dei servizi sanitari. La promozione della salute è un processo a doppio senso: comprendere la cultura e le pratiche di una comunità è importante quanto fornire informazioni.

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  • Salute della donna

    Le donne sono, insieme ai bambini, tra i nostri pazienti più numerosi e maggiormente seguiti. Risultano, infatti, tra i gruppi più vulnerabili in contesti di conflitto o ad alta insicurezza, sono frequente oggetto di violenze e molto più degli uomini hanno difficoltà di accesso alle cure.

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  • Salute mentale

    Con l’espressione salute mentale si fa riferimento a uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno.

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