Il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa a trasmissione respiratoria che colpisce prevalentemente i bambini tra 1 e 3 anni ed è una delle principali cause di mortalità infantile nei Paesi in via di sviluppo.

Il numero di casi globali è in riduzione ma è ancora una malattia estremamente comune in molti paesi dei continenti africano e asiatico, nonostante l’esistenza di un vaccino efficace e sicuro, che costa poche decine di centesimi di euro. L’inefficienza dei programmi di immunizzazione in molti Paesi, infatti, è ancora causa di vaste epidemie che spesso coinvolgono più paesi. Persone con deficit del Sistema immunitario, come bambini malnutriti sotto i 5 anni o pazienti sieropositivi per HIV, sono particolarmente esposti a sviluppare forme gravi e letali dell’infezione.

 

  • 2 ml di persone vaccinate da MSF nel 2017

Dopo un’incubazione di 10-14 giorni, la malattia si sviluppa con rinite, tosse, congiuntivite, eruzione cutanea e febbre alta. La diagnosi è essenzialmente clinica. Non vi sono terapie specifiche, ma i pazienti infetti vengono isolati e trattati per le complicanze dell’infezione (disidratazione e diarrea, polmoniti batteriche, stomatiti) e soprattutto per il deficit di vitamina A che frequentemente si associa all’infezione e può esitare in cecità e mal assorbimento intestinale.

La mortalità può arrivare fino al 20% in assenza di cure.

Alcuni pazienti possono sviluppare conseguenze a lungo termine di tipo neurologico. La vaccinazione rimane lo strumento più efficace di lotta contro il morbillo e le vaccinazioni di massa hanno consentito la netta riduzione delle morti per questa malattia.

Per essere efficace nell’impedire l’insorgere di epidemie, la vaccinazione deve coprire il 95% della popolazione suscettibile, risultato spesso difficile da raggiungere nel corso di una campagna vaccinale in contesti remoti e in Paesi dove i sistemi sanitari sono al collasso.

MSF interviene in caso di epidemie di morbillo organizzando campagne vaccinali di larga scala e offrendo cure per i pazienti già infetti.

Nel 2017, abbiamo vaccinato contro questa malattia 2.095.000 persone in risposta alle epidemie.

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