Al momento siamo nel Mediterraneo a bordo della nave Aquarius, in collaborazione con SOS Mediterranee. Effettuiamo operazioni di ricerca e soccorso sotto coordinamento con la Guardia Costiera Italiana, il Centro di Coordinamento per il Soccorso Marittimo (MRCC) basato a Roma. Tutti i soccorsi avvengono nel pieno rispetto del diritto marittimo internazionale, delle leggi internazionali e dei principi umanitari.

Nella maggioranza dei casi è l’MRCC a lanciare l’allerta se ci sono barconi in difficoltà. Nel frattempo, con l’uso di binocoli, l’equipaggio cerca imbarcazioni che possono trovarsi in difficoltà. È il centro di coordinamento a definire come e quando dobbiamo intervenire per effettuare il soccorso e in quale porto sicuro devono essere sbarcate le persone soccorse.

Subito dopo un soccorso, il nostro staff medico identifica le persone che hanno bisogno di cure immediate che vengono poi visitate nell’ambulatorio medico di bordo. Una volta che il paziente è stabilizzato, se si ritiene sia necessario un livello più elevato di cure mediche, è possibile organizzare un’evacuazione medica via elicottero o motoscafo in coordinamento con MRCC.

I casi non urgenti hanno di solito a che fare con infezioni del tratto respiratorio, malattie della pelle, dolori generali. I medici si trovano spesso a dover curare anche ustioni da carburante, causate della lunga esposizione alla miscela di carburante e acqua salata all’interno delle imbarcazioni sovraffollate. Le donne, in particolare le donne incinte, ricevono cure dedicate grazie alla presenza di ostetriche che hanno assistito a numerosi parti avvenuti a bordo.

Anche il primo supporto psicologico è una parte importante del nostro lavoro. Durante le consultazioni, i nostri operatori ascoltano storie terribili. Molte delle persone soccorse sono vittime di torture e altre forme di abusi. Molti dei nostri pazienti, donne e uomini, sono vittime di violenza sessuale.

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