Medici Senza Frontiere vince il Premio “Antonio Feltrinelli 2022”. La premiazione è stata assegnata dall’Accademia Nazionale dei Lincei che ringraziamo per questo riconoscimento prestigioso. Siamo orgogliosi di ritirare il Premio, a nome di tutta la nostra organizzazione.
Questo premio ci viene conferito per il nostro impegno nel portare soccorso umanitario a chi ne ha bisogno, indipendentemente dalla provenienza, religione e credo politico. Il progetto destinatario del Premio è l’ospedale di Khost, in Afghanistan, dove forniamo gratuitamente alle donne assistenza ostetrica e neonatale, accesso ai servizi di salute sessuale, riproduttiva e neonatale, con focus su emergenze ostetriche, con il fine di contrastare la mortalità materno-infantile.
Oltre ogni ostacolo e indifferenza dedichiamo questo straordinario premio a tutti i nostri pazienti, ovunque nel mondo. Di seguito uno stralcio del discorso di ringraziamento della nostra Presidente Monica Minardi.
Noi non siamo eccezionali ma eccezionale è sicuramente ciò che ci guida, da ormai 50 anni, oltre ogni ostacolo e indifferenza: l’umanità. Siamo persone che aiutano persone: il paziente – chiunque e ovunque sia – è la nostra priorità; portare soccorso umanitario a chi ne ha bisogno è la nostra missione e la nostra impresa quotidiana.
La nostra azione umanitaria non riconosce confini e frontiere, non riconosce differenze di etnia, genere, credo religioso: ma necessita di uno spazio di sicurezza. I nostri principi di imparzialità, neutralità e indipendenza guidano la nostra azione medica che si traduce in cura ma anche in testimonianza.
Le nostre azioni e le nostre parole sono semplici, tutt’altro che eccezionali, ma forse il loro valore morale sta nel fatto che sono ancorate all’esperienza e alla lotta che in ogni minuto e in ogni parte del mondo intraprendiamo perché le persona sofferenti che abbiamo di fronte vengano curate nel miglior modo possibile con tutto quello che abbiamo a disposizione.
A dispetto delle convenzioni sui diritti dell’uomo, un racconto ricorrente da parte dei pazienti vittime di tortura che assistiamo in diversi paesi inclusa l’Italia, parla della disumanizzazione che la violenza intenzionale genera e di come se le ferite del corpo guariscono, quelle dell’anima, invisibili, non guariscano mai.
Le nostre parole e la nostra testimonianza nascono da un rifiuto: il rifiuto di questa disumanizzazione, il rifiuto del noi e loro, il rifiuto delle frontiere al diritto alla salute, il rifiuto alla mancanza di farmaci e diagnostica adeguata. Quindi curiamo, denunciamo e investiamo in formazione, ricerca e innovazione. Perché la scienza parte dai fatti e dai fatti immagina e poi sperimenta soluzioni. Nel 1999 a Medici Senza Frontiere è stato attribuito il Nobel per la pace e abbiamo utilizzato il premio per una campagna di accesso ai farmaci essenziali nei paesi a risorse limitate e negli anni l’innovazione e la ricerca sono stati un modo per rinforzare la nostra azione medica e la nostra testimonianza.
L’anno prossimo saranno 25 anni che Medici Senza Frontiere è attiva in Italia, in particolare per fornire assistenza medica e psicologica alla popolazione migrante sul nostro territorio, lavorando agli sbarchi, nei centri di accoglienza e negli insediamenti informali, in collaborazione con le autorità sanitarie italiane. Nel 2020, anno critico della pandemia, utilizzando la nostra esperienza nella gestione di epidemie come quelle di Ebola, abbiamo supportato la risposta italiana alla pandemia di Covid-19, in alcuni ospedali lombardi, tra i medici di base sul territorio, in comunità vulnerabili come strutture per anziani, carceri, centri di accoglienza e insediamenti informali.
Alla base della nostra capacità di azione indipendente c’è l’indipendenza economica, che consente a Medici Senza Frontiere di agire esclusivamente in base ai bisogni medici, senza considerare alcuna altra agenda. Operiamo infatti solo grazie al sostegno di donatori individuali, fondazioni e aziende che rispondono ai criteri stabiliti dal nostro codice morale. Non accettiamo donazioni istituzionali e questo garantisce la libertà della nostra azione umanitaria.
Nell’accettare questo straordinario premio ed onore, ripeto ancora una volta grazie alla Accademia per la decisione di supportare il diritto di assistenza umanitaria ovunque nel mondo, per la decisione di supportare la strada che Medici Senza Frontiere ha scelto, che è quella di rifiutare la disumanizzazione, rifiutare che le crisi siano e restino dimenticate, di rifiutare che le persone siano definite se non nella loro dignità di persone, libere, uguali con uguali diritti e aspirazioni ad una vita felice- perché ci accomuna l’umanità e nessuno deve essere messo ai margini o fuori da questo cerchio. Grazie per essere di fianco a noi, nella nostra quotidiana aspirazione di alleviare la paura della sofferenza che è poi la condizione che più di altre ci accomuna”