In occasione dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (20-28 maggio), gli Stati Membri stanno negoziando il testo della risoluzione sul “Miglioramento della trasparenza dei prezzi di farmaci, vaccini e altre tecnologie sanitarie”. Proposta dall’Italia a febbraio scorso, questa risoluzione è ora sostenuta da dieci paesi: Italia, Grecia, Malesia, Portogallo, Serbia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Turchia, Uganda. Se dovesse passare, sarebbe un sostanziale passo avanti verso l’accesso ai farmaci essenziali a livello globale.
I negoziati informali sono ripresi oggi alle 14,00 a Ginevra e più di 100 organizzazioni della società civile ed esperti di salute tra cui MSF hanno inviato una lettera apertaai delegati degli Stati Membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sollecitandoli a respingere le pericolose proposte di modifica che potrebbero indebolire la risoluzione.
È davvero sconcertante sapere che Germania, Gran Bretagna, Svezia, Danimarca e altri cinque paesi dell’OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) stanno tendando di vanificare questo importante sforzo di creare trasparenza sul prezzo dei farmaci e su ricerca e sviluppo medico. Questa risoluzione sarebbe un fondamentale passo verso l’abbassamento dei prezzi dei farmaci e un maggiore accesso alla salute. Prezzi elevati dei farmaci, arbitrariamente definiti rappresentano un grosso problema per i sistemi di salute di tutti i paesi del mondo, impediscono alle persone che ne hanno urgentemente bisogno un facile accesso a farmaci salvavita e mettono a dura prova molti dei già provati sistemi sanitari nazionali Els Torreele Direttore esecutivo Access Campaign di MSF
“Sembra contraddittorio che proprio i governi che hanno sostenuto l’importanza della trasparenza in quasi tutti gli altri settori in questo caso vadano controcorrente. Questi governi dovrebbero garantire il diritto a farmaci e cure accessibili per i loro cittadini invece di favorire la massimizzazione dei profitti delle case farmaceutiche. Chiediamo a tutti i paesi negoziatori di interrompere qualsiasi tentativo volto all’indebolimento della risoluzione e lavorare insieme per assicurare alla popolazione mondiale un accesso adeguato a farmaci e strumenti medici necessari per il benessere e la salute a prezzi accessibili”.