Bambini coraggiosi: nuove tecnologie per curare piccoli pazienti diabetici nei campi rifugiati

Bambini coraggiosi: nuove tecnologie per curare piccoli pazienti diabetici nei campi rifugiati

Il diabete di tipo 1 è una malattia cronica che colpisce in particolare bambini e adolescenti e può portare a gravi complicanze ed effetti collaterali di lunga durata.

In Libano, nella Valle della Bekaa e nel campo rifugiati di Shatila, abbiamo introdotto quest’anno due nuove tecnologie – il dispositivo di monitoraggio continuo del glucosio e la penna insulinica – per migliorare il trattamento di 180 pazienti diabetici di età inferiore ai 15 anni e aiutare loro e le loro famiglie ad affrontare la malattia e vivere una vita normale.

Bambini e ragazzi affetti da diabete di tipo 1 hanno spesso difficoltà ad adattarsi alla malattia, che dura tutta la vita e la cui terapia si basa in gran parte sulle iniezioni di insulina, perché non può essere trattata con farmaci orali. La malattia richiede monitoraggi periodici dei livelli di glucosio, perché i bambini affetti da diabete di tipo 1 sono soggetti a squilibri improvvisi che possono avere serie complicanze. Per questo offriamo attenzione particolare a questa categoria di pazienti e stiamo sviluppando i nostri programmi per rispondere al meglio ai loro bisogni.

Il diabete di tipo 1 può spaventare e il suo trattamento è complesso e impegnativo. Ma con una buona gestione della malattia da parte del bambino e dei suoi genitori, insieme a regolari follow-up medici, i piccoli pazienti possono condurre una vita normale e avere ottime prospettive per il loro futuro. Laura Rinchey Referente medico del progetto MSF a Beirut

Monitorare il glucosio senza aghi, nella Valle della Bekaa

Per migliorare la qualità di vita dei pazienti e aumentare l’aderenza al trattamento, abbiamo introdotto il programma di monitoraggio continuo del glucosio (CGM) nelle nostre cliniche nella Valle della Bekaa e in Libano settentrionale, che forniscono il trattamento a 80 bambini sotto i 15 anni.

I pazienti applicano un sensore al braccio che misura i livelli di glucosio nel sangue. Il dispositivo deve essere esaminato in momenti specifici del giorno e della notte per salvare e visualizzare i dati sotto forma di grafici, consentendo ai pazienti e ai loro genitori di intraprendere azioni immediate e gestire cali o picchi improvvisi di glucosio. Questo consente anche alla nostra équipe di adattare il programma di trattamento in base ad accurati dati medici.

Houssam è un bambino di 12 anni a cui circa un anno fa è stato diagnosticato il diabete di tipo 1. Da allora, Houssam ha ricevuto cure mediche all’ospedale di MSF ad Aarsal, nella Bekaa settentrionale. Oltre a consultazioni mediche, trattamenti e istruzioni per gestire la malattia, gli è stato dato tutto il necessario per misurarsi i livelli di zucchero nel sangue e per le iniezioni di insulina.

Da quattro mesi, il suo trattamento è evoluto: Houssam è entrato nel nostro programma di monitoraggio continuo del glucosio, non deve più usare lo strumento di misurazione tradizionale, che richiedeva la puntura di un ago per misurare il livello di glucosio nel sangue, e vive una vita normale pensando al futuro.

La notizia della malattia ci aveva davvero spaventato. Non sapevamo che potesse colpire anche i bambini e avevamo idee sbagliate sul diabete e su come funziona il trattamento.

Risponde Mohammed, il padre di Houssam, quando gli chiedono come hanno reagito alla malattia del figlio.

Sogno di andare in Svezia per studiare e diventare un dottore. Mi sono abituato a convivere con la malattia e ora sono in grado di tenerla sotto controllo con l’aiuto dei miei genitori e il supporto dell’équipe medica. La cosa più difficile è non poter mangiare le patatine fritte ogni volta che vorrei e dover fare le punture di insulina. Houssam Paziente MSF

La penna insulinica nel campo di Shatila

Sidra, 12 anni, vive nel campo rifugiati di Shatila, alla periferia sud di Beirut, e condivide la stessa sfida di Houssam con il diabete e l’impegno a mantenere una dieta sana, mentre, come tutti i bambini, vorrebbe mangiare liberamente i dolci insieme ai suoi fratelli e amici. Sidra ottiene le dosi necessarie di insulina usando la penna insulinica, che forniamo a oltre 100 bambini nelle nostre cliniche nel campo di Shatila e che presto introdurremo anche nelle nostre cliniche nella Valle della Bekaa.

Usiamo la penna insulinica per bambini e adolescenti affetti da diabete di tipo 1 perché per loro è più pratica. I bambini o i loro genitori possono definire il dosaggio di insulina con maggiore precisione e tutto è molto più rapido. L’obiettivo è permettere ai bambini di controllare la propria malattia e di gestire da soli la propria salute. È il primo passo per adattarsi a vivere con il diabete. Le nostre équipe di educazione alla salute lavorano per fornire il miglior supporto ai bambini e per comunicare le informazioni necessarie ai genitori, perché possano aiutare i loro figli ad avere uno stile di vita salutare. Laura Rinchey Referente medico del progetto MSF a Beirut

La famiglia di Sidra è in difficili condizioni economiche per via della loro condizione di rifugiati e la madre non può permettersi i trattamenti e gli strumenti di cui Sidra ha bisogno. L’insulina, il dispositivo di monitoraggio, le strisce e le penne per l’insulina costerebbero fino a 100 dollari al mese, una somma che non possono permettersi. “A volte non riesco a procurare il cibo sano che i medici raccomandano per mia figlia, figurarsi i medicinali” racconta.

Anche se la diagnosi di diabete di tipo 1 può scioccare bambini e genitori e ci sono seri ostacoli alle cure, come il costo dei trattamenti, le nostre équipe mediche supportano il coraggio di questi bambini e la maggiore consapevolezza dei loro genitori, che fanno un grande lavoro per adattarsi alla malattia e proteggere i loro figli da ripercussioni psicologiche e complicanze fisiche.

I bambini che vengono nelle nostre cliniche continuano la loro vita con il sorriso, sono pieni di innocenza e coraggiosi, ma se non fossero disponibili i nostri servizi Houssam, Sidra e tanti altri bambini come loro potrebbero non ricevere mai queste cure mediche di qualità” conclude la dott.ssa di MSF. Laura Rinchey Referente medico del progetto MSF a Beirut

Abbiamo iniziato a lavorare in Libano nel 1976 durante la guerra civile libanese, la nostra prima missione in un’area di conflitto. Attualmente forniamo assistenza medica gratuita in 13 aree diverse del Paese, dove gestiamo programmi per malattie croniche, salute riproduttiva e mentale, oltre a due centri di assistenza per la salute materno infantile. Forniamo anche servizi pediatrici e interventi chirurgici per rispondere ai bisogni delle comunità locali nel Paese.

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