Botta e risposta tra MSF e la Novartis sul caso Glivec

Novartis: “I prezzi non pregiudicano l’accesso ai farmaci”
In una dichiarazione del 2011 la Novartis ha scritto che “riconoscere l’innovazione, mediante la concessione di un brevetto non è correlato alla questione dell’accesso ai farmaci. Per migliorare l’accesso ai farmaci è necessario migliorare la disponibilità di farmaci”.

MSF: “Questa non è tutta la verità”
L’esperienza sul campo di Medici Senza Frontiere in molti paesi in via di sviluppo mostra che quando un brevetto viene concesso, questo ha un impatto diretto sull’accesso ai farmaci a basso prezzo.

La concessione di un brevetto su un farmaco garantisce al titolare del brevetto, un monopolio su quel farmaco, che a sua volta permette all’azienda di far pagare un prezzo alto, in assenza di qualsiasi concorrenza dei generici.

Migliorare l’accesso ai farmaci non significa solamente rendere disponibile il farmaco, ma anche far sì che sia i pazienti che i governi siano in grado di acquistarlo. Quando, alla fine degli anni ’90, furono disponibili per la prima volta i farmaci per l’AIDS, il prezzo per un trattamento di prima linea con farmaci antiretrovirali brevettati era – anche dopo gli sconti – di 10.439$ per paziente, per anno.

Milioni di persone sono morte nei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa, perché i prezzi erano troppo alti. La competizione dei farmaci generici ha fatto crollare i prezzi rendendo il trattamento più accessibile. I brevetti sui farmaci sono un ostacolo fondamentale per rendere i farmaci accessibili, in quanto impediscono l’accesso a chi non può permetterselo.

 

Novartis: “Wuesta causa non avrà nessun tipo di impatto sull’accesso ai farmaci nei paesi poveri”

MSF: “Non è vero
Se la Novartis riuscirà ad indebolire l’interpretazione della Sezione 3 allo scopo di ottenere un brevetto sul farmaco oncologico Glivec, la Commissione indiana sui brevetti dovrebbe applicare le stesse regole sulla protezione della proprietà intellettuale dei paesi più ricchi, come gli Stati Uniti, concedendo molti più brevetti di quanto non venga richiesto dalle regole del commercio internazionale o da quanto concepito dai legislatori indiani.

L’interpretazione della Sezione 3 auspicata dalla Novartis consentirebbe di brevettare, sotto la legge indiana, medicine già esistenti e per i cui brevetti finora gli attivisti per la salute indiani sono riusciti ad opporsi con successo.

Se dovesse arrestarsi la competizione dei generici su molti farmaci fondamentali, i prezzi di questi aumenterebbero sia in India che in tutti i paesi in via di sviluppo. Ciò avrebbe un impatto devastante non solo sui pazienti curati da MSF ma su tutte le persone che fanno affidamento alle medicine a basso costo prodotte in India. E’ fondamentale che le salvaguardie per la salute all’interno della legge indiana – in particolare la Sezione 3 – vengano preservate. Il futuro della produzione di generici dipende dall’esito di questa causa.

 

Novartis: “Il Glivec è sotto brevetto in circa 40 paesi e anche l’India deve seguire l’esempio”.

MSF: “Questo non è ciò che contempla il diritto internazionale”
Sebbene l’Accordo sui diritti di Proprietà Intellettuale relativi al commercio (TRIPs) obblighi tutti i membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), tra cui l’India, a concedere i brevetti sui farmaci, non obbliga i paesi in via di sviluppo a replicare i sistemi dei brevetti dei paesi ricchi. I membri dell’OMC hanno infatti il diritto di stabilire cosa meriti un brevetto e cosa no, in accordo con le proprie priorità nazionali. Questo è esattamente ciò che ha fatto l’India nel 2005 quando ha emendato la propria legge sui brevetti.

Il sistema indiano non sarà perfetto ma non permette alle compagnie farmaceutiche di ottenere un monopolio ingiustificato di 20 anni ogni volta che introducono un nuovo utilizzo o una nuova formulazione di una medicina conosciuta.

 

Novartis: “Dato che la Sezione 3 si riferisce ai farmaci cosiddetti “evergreening” -sempreverdi – non si applica al Glivec”.

La Sezione 3 vuole assicurare che l’innovazione venga protetta da brevetto solo quando lo merita. In base a tale disposizione, nuove forme di farmaci esistenti non possono essere brevettate in India a meno che il richiedente del brevetto possa dimostrare un aumento significativo in termini di efficacia.

La rivendicazione di un brevetto su un farmaco esistente è una pratica comune delle case farmaceutiche per estendere la durata dei brevetti – e quindi il monopolio e i prezzi elevati – dei farmaci. Questa pratica è nota come “evergreening”, ed è usata abitualmente dalle aziende per evitare la concorrenza dei generici.

In quanto nuova formula di un farmaco già esistente, Il Glivec è dunque soggetto al controllo della Sezione 3. Dopo aver invano tentato di affossare la Sezione 3 davanti alla Corte di Madras, la Novartis sta cercando di indebolirne l’interpretazione davanti alla Corte Suprema indiana.

 

Novartis: “I medicinali possono essere resi disponibili attraverso garanzie di accesso contenute negli accordi internazionali e, nel caso di farmaci essenziali e salva-vita, attraverso accordi speciali sui prezzi con i paesi in via di sviluppo”.

MSF: “Questa è una mezza verità”
Quando parla di “garanzie di accesso”, la Novartis si riferisce al diritto legale che i paesi hanno nell’ambito delle norme commerciali internazionali di rilasciare licenze obbligatorie per superare i brevetti quando questi ostacolano l’accesso ai farmaci essenziali. Ma questi non sono gli unici diritti che hanno per garantire l’accesso ai farmaci. I paesi possono infatti anche prendere provvedimenti prima che sia troppo tardi, e non concedere brevetti per non interrompere la fornitura di farmaci generici a prezzi accessibili ai pazienti.

Gli “accordi speciali sui prezzi” a cui Novartis si riferisce sono anche noti come “prezzi differenziati”, quando le aziende impongono prezzi alti nei paesi ricchi, prezzi medi in paesi a medio reddito e prezzi più bassi nei paesi più poveri. I prezzi differenziati non hanno però dimostrato di essere il modo più efficace per rendere i farmaci accessibili, perché spesso le case farmaceutiche pongono delle condizioni alla loro distribuzione. Solamente attraverso la libera concorrenza dei generici, i prezzi dei farmaci sono spinti al loro livello più basso e sostenibile.

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