Ciad MSF allarmata per la sorte di 5mila sfollati e alcuni membri del suo staff dispersi in seguito a un attacco.

 

 

 

N'djamena/ Roma, 22 novembre 2006 – È successo a Koloye, nel Ciad orientale, vicino al confine con il Darfur, il 15 di novembre, secondo quanto riportato dall'organizzazione internazionale di soccorso medico Medici Senza Frontiere (MSF). I 5mila ciadiani precedentemente sfollati a Koloye sono fuggiti dall'area e sono attualmente dispersi, e MSF non ha più notizie di quattro membri del suo staff. Inoltre, un collaboratore occasionale che aveva lavorato con MSF è rimasto ucciso durante l'attacco. Quest'ultimo episodio giunge dopo diverse settimane di crescenti violenze contro la popolazione che si stanno allargando a tutta la regione.

Un'equipe di MSF si è recata a Koloye il 16 novembre e ha trovato solamente due persone che erano tornate a recuperare i loro pochi beni. I due hanno raccontato che gli assalitori li hanno minacciati e hanno ordinato loro di non fare ritorno, obbligando la popolazione a fuggire un'altra volta.

“L'area intorno a Koloye è completamente deserta”, racconta Filipe Ribeiro, capo missione di MSF. “I villaggi che si trovano a 20/30 chilometri prima di Koloye sono parzialmente bruciati e abbandonati. Dieci chilometri prima di Koloye, ci sono segni visibili del passaggio di persone in fuga. Non è rimasto nulla al di fuori di scarpe e utensili abbandonati sul lato della strada. A Koloye, le abitazioni all'ingresso del villaggio sono state bruciate. La clinica di MSF è stata saccheggiata e abbiamo trovato garze insanguinate, un chiaro indizio che delle persone sono state ferite durante gli scontri. La farmacia è stata distrutta. Le tende e le taniche d'acqua sono scomparse o sono state distrutte. I farmaci e le scorte sono spariti”.

Il 20 novembre un'equipe di MSF si è recata a Adé, dove si trovano 6mila sfollati, ma ancora non ha potuto appurare quanti di questi sono giunti da Koloye. Apparentemente, residenti di altri villaggi che sono stati attaccati e bruciati si sono uniti a quanti fuggivano da Koloye.

MSF è particolarmente preoccupata a causa dell'alto livello di insicurezza, poiché gli attacchi e i saccheggi ai villaggi stanno aumentando. Nel mese di aprile di quest'anno, le persone sfollate a Koloye sono scappate in seguito ad attacchi ai loro villaggi al confine con il Sudan. MSF aveva fornito assistenza medica, acqua potabile e generi di prima necessità. In un simile contesto di crescente violenza, è cruciale che organizzazioni di soccorso quali MSF siano in grado di raggiungere rapidamente le popolazioni colpite.

Nel Ciad orientale, MSF ha fornito assistenza medica e generi di prima necessità agli sfollati ciadiani dal dicembre del 2005, e alle persone fuggite dal Darfur (Sudan) dal 2003. In aggiunta alle 5mila persone che si trovavano a Koloye, circa 25mila sfollati ciadiani si trovano ancora a Dogdoré, dove MSF continua a fornire assistenza medica, acqua potabile e generi di prima necessità. Un servizio di clinica mobile è stato organizzato per le persone sfollate a Borota. Le equipe di MSF forniscono inoltre assistenza alle persone che si trovano a Adré, nel campo rifugiati a Farchana e a Breidjing, e più a nord a Iriba, Iridimi e Touloum. MSF lavora anche a Goré, nel Ciad meridionale, dove fornisce assistenza alle persone che sono fuggite dagli scontri nella Repubblica Centrafricana.

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