5 modi in cui gli attacchi armati su Gaza hanno un impatto sulla salute della popolazione

5 modi in cui gli attacchi armati su Gaza hanno un impatto sulla salute della popolazione

Le conseguenze sulla salute dell’attuale crisi vanno oltre le ferite causate dagli attacchi. Ecco una visione più ampia della terribile situazione sanitaria di Gaza.

I nostri team stanno rispondendo a una grave catastrofe umanitaria che si sta verificando a Gaza a seguito dall’escalation del conflitto tra Israele e Hamas del 7 ottobre.

La popolazione di Gaza stava già affrontando una crisi irreversibile anche prima dell’inizio dell’attuale conflitto. Un blocco durato 16 anni ha limitato fortemente la circolazione di beni di prima necessità come attrezzature mediche e servizi, il 95% delle persone non ha accesso all’acqua potabile e oltre l’85% vive in povertà.

La situazione a Gaza

Il 9 ottobre Israele ha annunciato l’assedio totale su Gaza, bloccando cibo, acqua, elettricità e carburante per tutti i residenti. Questo è inconcepibile ed equivale a una punizione collettiva di 2,2 milioni di palestinesi che vivono qui, di cui quasi la metà sono bambini.

I civili a Gaza sono minacciati da pesanti bombardamenti aerei e attacchi indiscriminati da parte dell’esercito israeliano. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci sono stati almeno 48 attacchi sulle strutture sanitarie a Gaza tra cui ospedali, ambulanze e staff medico.

Chiediamo che il personale sanitario e le strutture mediche siano sempre protette, anche in tempo di guerra. Gli ospedali non sono obiettivi militari.

In questo articolo alcuni degli altri modi in cui il conflitto in corso sta mettendo a rischio la vita e la salute delle persone.

1. Gli ordini d’evacuazione minacciano la vita dei più vulnerabili

Nella tarda serata del 12 ottobre, l’esercito israeliano ha ordinato al milione di residenti nel nord di Gaza di evacuare e spostarsi nel sud del territorio entro 24 ore.

Il 13 ottobre, Israele ha concesso all’ospedale di Al Awda, che supportiamo, solo due ore per evacuare, seguite da una tregua temporanea. Non c’è modo di evacuare in sicurezza i pazienti dall’ospedale. Questi ordini d’evacuazione di massa obbligano i feriti e le persone malate a rischiare la loro vita fuggendo verso il sud, o a rimanere indietro affrontando una violenza ancora maggiore. Anche il personale medico si trova a dover compiere scelte impossibili: spostarsi e cercare rifugio per le proprie famiglie o rimanere indietro a fornire cure salvavita ai pazienti.

2. Gli ospedali non possono funzionare senza carburante ed elettricità

Gli ospedali a Gaza fanno affidamento ai generatori da quando Israele ha interrotto la fornitura elettrica come parte dell’assedio totale. I generatori funzionano a carburante e le riserve di carburante negli ospedali di Gaza sono quasi esaurite, secondo l’UNOCHA.

Quando i generatori di riserva si spegneranno, la vita di migliaia di pazienti sarà a rischio, in modo particolare per coloro che sono in terapia intensiva o che ricevono trattamenti per la dialisi. All’ospedale di Al Shifa, uno degli ospedali principali di Gaza, le riserve di carburante si esauriranno da un momento all’altro.

3. Le persone soffrono per la mancanza di accesso ai farmaci essenziali

L’assedio non lascia tregua ai pazienti di Gaza. Negli ospedali, i team medici devono fare i conti con forniture, attrezzature e capacità limitate anche se aumenta l’arrivo di nuovi pazienti a causa degli attacchi.

All’ospedale Al Shifa la principale struttura chirurgica di Gaza, che supportiamo, i colleghi hanno riportato una carenza di antidolorifici, lasciando i pazienti feriti urlare in agonia. Le farmacie stanno terminando i medicinali. Le persone affette da malattie croniche potrebbero presto andare incontro a complicazioni potenzialmente letali a causa della carenza di forniture mediche.

Le scorte mediche erano già limitate a Gaza prima dell’escalation del conflitto a causa dei due anni di blocco. Attualmente, stiamo preparando scorte mediche da spedire a Gaza quando sarà permesso l’accesso. Chiediamo l’invio urgente di aiuti umanitari quando sarà garantito un accesso sicuro.

4. La mancanza d’acqua pulita aumenta il rischio di malattie

L’accesso all’acqua potabile è ora estremamente difficile a Gaza e ciò aumenta il senso di disagio nelle persone. Le persone sono a rischio di disidratazione. Molte bevono acqua salata o contaminata che può causare malattie.

La mancanza d’accesso all’acqua pulita aumenta il rischio di malattie trasmissibili come il colera. Inoltre questa situazione aggrava le già scarse condizioni igieniche nei rifugi di fortuna dove molti sfollati vivono in spazi ristretti da quando sono fuggiti dal nord di Gaza. Queste condizioni insalubri creano terreno fertile per epidemie.

5. La mancanza di antibiotici può portare a un aumento dei tassi d’infezione e di resistenza antimicrobica

Per le persone con ferite aperte e fratture causate dai bombardamenti e colpi d’arma da fuoco il rischio d’infezioni è altissimo.

A Gaza il tasso di resistenza agli antibiotici ha livelli allarmanti, alcuni pazienti necessitano isolamento immediato per evitare la diffusione di batteri che ancora non hanno un trattamento antibiotico. Mentre le scorte di medicinali si riducono drasticamente, così come la disponibilità di acqua potabile, la situazione diventa sempre più critica.

Le amputazioni stanno diventando sempre più necessarie per prevenire il diffondersi d’infezioni e salvare la vita delle persone.

La nostra risposta al conflitto tra Gaza e Israele

Le nostre attività a Gaza sono attualmente molto limitate. Siamo impossibilitati a coordinare e a gestire in sicurezza le nostre attività abituali. Abbiamo preso la difficilissima decisione di trasferire il nostro staff internazionale nel sud della Striscia di Gaza in seguito all’ordine di evacuazione impartito da Israele; alcuni membri dello staff palestinese si sono trasferiti al sud. Tuttavia, alcuni nostri colleghi locali sono rimasti nel nord della Striscia di Gaza, su scelta personale, e continuano a offrire il loro supporto ai feriti.

Stiamo inoltre supportando le autorità sanitarie locali con donazioni dalle nostre forniture mediche. A causa dell’enorme e ininterrotto afflusso di feriti dall’inizio della guerra, l’ospedale Al Shifa – la principale struttura chirurgica di Gaza – era sull’orlo di una totale insufficienza di medicinali essenziali. In risposta, abbiamo recentemente effettuato una grande donazioni di materiale medico all’ospedale di Al Shifa, includendo medicine, narcotici e attrezzature sanitarie.

Il nostro staff sta lavorando duramente per preparare forniture mediche e umanitarie da inviare a Gaza quando l’accesso sarà garantito e aperto, e invieremo dei team d’emergenza non appena saremmo in grado di farlo.

Siamo impegnati nel supportare le persone colpite dai pesanti bombardamenti israeliani e dagli attacchi indiscriminati su Gaza. Esprimiamo solidarietà a tutto il personale medico di Gaza e ai pazienti.

Vogliamo poter aiutare le persone che hanno bisogno di cure mediche e offrire servizi umanitari salvavita. Per farlo, abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza di base.

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