Yemen: da 140 a 2.000 casi sospetti di colera alla settimana nelle nostre strutture

Yemen: da 140 a 2.000 casi sospetti di colera alla settimana nelle nostre strutture

In Yemen i casi di colera sono in costante aumento. Nel primo trimestre 2019 abbiamo ammesso 7.938 casi sospetti presso le nostre strutture nei governatorati di Amran, Hajjah, Taiz e Ibb. In questo arco di tempo, il numero di pazienti trattati dalle nostre équipe è passato da 140 a 2.000 a settimana. I risultati dei test diagnostici rapidi mostrano come la percentuale di casi positivi sia aumentata dal 58% al 70%.

Il colera è endemico nel paese. Dopo due epidemie scoppiate tra il 2016 e il 2017, era stato messo sotto controllo, ma le autorità sanitarie e le organizzazioni medico-umanitarie come MSF hanno continuato a osservare casi in quasi tutti i governatorati. Per affrontare la situazione, MSF chiede un aumento dell’assistenza umanitaria nel paese, in particolare con interventi di gestione e potabilizzazione dell’acqua in grado di prevenire la diffusione della malattia.

L’aumento dei casi ci ha spinto a rafforzare i nostri interventi per il colera. Centri di trattamento per il colera sono stati a aperti a Khamer, con 50 posti letto, e all’ospedale Al Kuwait di Sana’a. Sono stati ampliati e rafforzati i centri a Taiz, Kilo e Ibb, da dove proviene il 50% dei nostri pazienti. Mentre a Huth nel governatorato di Amran, dove il colera è particolarmente diffuso, supportiamo un centro sanitario locale.

Oltre al colera, anche epidemie di altre malattie prevenibili attraverso il vaccino, come la difterite e il morbillo, costituiscono ancora un rischio sanitario e una causa di mortalità per la popolazione devastata dalla guerra.

In Yemen sarebbe fondamentale condurre campagne di vaccinazione per evitare epidemie di malattie prevenibili, ma il conflitto ha danneggiato o distrutto metà degli ospedali e reso i farmaci praticamente introvabili. Così le persone arrivano a morire per disidratazione o per un semplice morbillo Roberto Scaini Medico di MSF

 Un aumento del numero di casi di morbillo è stato segnalato tra la fine di dicembre 2018 e il febbraio 2019. Solo nel 2018, le équipe di MSF ad Abs, Haydan, Ibb, Khamer e Taiz hanno curato 1.757 persone con il morbillo. Oggi, dopo una campagna di vaccinazione condotta dal Ministero della Salute locale, il numero di casi è in lieve diminuzione.

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