«Continuano ad arrivare pazienti feriti»

Avendo dovuto limitare l’attività all’interno dell’ospedale negli ultimi 10 giorni, ora l’équipe sta ampliando gli interventi. Intervista con Sal-ha Issoufou, capo missione di MSF.

Come sono state le ultime due settimane?
Per una decina di giorni le strutture mediche di Abidjan sono state praticamente inaccessibili a malati e feriti. Considerati i rischi, gli abitanti sono rimasti chiusi in casa, molti operatori sanitari non si sono potuti recare al lavoro e il servizio di ambulanze è stato bloccato. Durante questo periodo, l’ospedale di Abobo, nella parte sud della città, dove stiamo lavorando, è stato accessibile solo agli abitanti più vicini o a quelli che hanno rischiato venendo con i propri mezzi di trasporto. Per dieci giorni è stato impossibile dare il cambio alla nostra équipe. Fino all’11 aprile, quando abbiamo accolto 80 feriti, l’équipe ha visitato una media di 25-30 feriti al giorno, escludendo i malati e il crescente numero di donne arrivate in ospedale per partorire.

Come si è evoluta da allora la situazione?
Il livello delle violenze è diminuito, ma non si è ancora placato del tutto. I saccheggi e le rapine continuano in alcuni sobborghi di Abidjan. Ricoveriamo circa una decina di feriti al giorno. I pazienti sono principalmente vittime di incidenti stradali, feriti per aggressione o arma da fuoco. Non si tratta solo del fatto che il traffico ha ripreso a circolare, gli incidenti sono spesso dovuti a furti d’auto che sfociano in situazioni più gravi a causa dell’aumento della tensione. L’ospedale di Abobo era già al collasso, e dunque oggi non ci sono stanze sufficienti per curare tutti i feriti. Inizialmente l’ospedale aveva 20 letti, al momento abbiamo 90 pazienti ricoverati!

Pensate di aumentare le attività?
Non abbiamo scelta; abbiamo già cominciato a piantare tende temporanee per i pazienti che al momento sono ospitati nei corridoi dell’ospedale. Abbiamo cominciato a lavorare nell’ospedale di Anyama, a 45 minuti da Abobo. Situato in un’altra zona, questo ospedale specialistico aiuterà a decongestionare la struttura in cui stiamo lavorando attualmente, accogliendo i pazienti che hanno bisogno di una degenza più lunga, in particolare quelli sottoposti a chirurgia ricostruttiva. Questa nuova struttura ci aiuterà anche a migliorare la nostra risposta all’emergenza: stiamo pianificando di attrezzare la sala operatoria, che dovrebbe essere pronta entro pochi giorni. Abbiamo anche cominciato a fornire supporto a quattro strutture mediche nei dintorni di Abobo e Anyama donando medicinali e risorse umane quando necessario. I casi più critici vengono trasferiti da queste strutture agli altri due ospedali dove stiamo lavorando.

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