Aiuti umanitari in Siria: il convoglio di Medici Senza Frontiere

Aiuti umanitari in Siria: il convoglio di Medici Senza Frontiere

Un nostro convoglio umanitario, formato da 14 camion, è entrato domenica nel nord-ovest della Siria dalla Turchia attraverso il valico di frontiera di Hammam. Ecco in cosa consistono i nuovi aiuti umanitari in Siria di Medici Senza Frontiere.

Questo primo convoglio trasporta 1.296 tende destinate alle famiglie (di almeno 5 persone) rimaste senza casa a causa del terremoto e altrettanti kit invernali per isolarle dal freddo. Altri convogli di aiuti con forniture mediche e non, sono previsti nei prossimi giorni.

Tuttavia è necessario un aumento urgente del volume delle forniture per far fronte all’entità della crisi umanitaria. Nei dieci giorni successivi al terremoto, il numero di camion che hanno attraversato il confine con la Siria nord-occidentale è stato inferiore alla media del 2022. Presenti nell’area da oltre 10 anni, le nostre équipe sono state in grado di rispondere immediatamente all’emergenza.

La testimonianza di un nostro operatore

Abbiamo svuotato le nostre scorte di emergenza in tre giorni, donando agli ospedali quasi 12 tonnellate (4.000 metri cubi) di attrezzature chirurgiche e medicinali. Le nostre équipe hanno fornito supporto alle strutture sanitarie della zona fino all’esaurimento delle scorte. Ma non abbiamo visto alcun aiuto dall’esterno. Gli aiuti stanno arrivando in quantità trascurabili per il momento”. Hakim KhaldiCapomissione di MSF in Siria

I nostri team hanno individuato enormi bisogni insoddisfatti in termini di aiuti. L’accesso a un alloggio e a condizioni igieniche decenti non sono garantite, soprattutto se si considera che i 180.000 nuovi sfollati a causa del terremoto del 6 febbraio si aggiungono ai due milioni di persone sfollate da 12 anni di guerra e che già vivono in condizioni precarie.

Il nostro contributo in Siria

Stiamo attualmente fornendo assistenza e supporto medico alle persone che vivono in cinque centri di accoglienza nel nord di Idlib, offrendo cure mediche e distribuendo tende, acqua, pane, coperte, materassi ed estintori. Le attività volte a garantire la continuità dell’accesso all’assistenza sanitaria sia per le vittime del terremoto che per la popolazione in generale inizieranno la prossima settimana.

Operatore convoglio umanitario msf da hub di Dubai alla Siria

Gli aiuti umanitari forniti alla regione attraverso il meccanismo transfrontaliero non hanno ancora raggiunto il volume medio di prima del terremoto. Secondo i dati delle Nazioni Unite, 5 giorni dopo il terremoto, solo 10 camion sono entrati in Siria attraverso il valico di Bab al-Hawa, un punto di confine coordinato dall’ONU per gli aiuti umanitari provenienti dalla vicina Turchia.

L’attraversamento del confine da parte del nostro convoglio è stato possibile grazie al sostegno di Al Ameen, una ONG siriana partner. La consegna è stata organizzata al di fuori del meccanismo umanitario transfrontaliero delle Nazioni Unite coordinato dall’OMS, che non copre le attrezzature logistiche.

Il nostro appello

Chiediamo di aumentare immediatamente l’assistenza alle persone colpite dal terremoto nel nord-ovest della Siria, per far fronte ai nuovi bisogni umanitari che si aggiungono a quelli già presenti nell’area. In particolare, la priorità dovrebbe essere data alla fornitura di rifugi e di attrezzature idriche e igienico-sanitarie, così come alle forniture mediche necessarie per le cure post-operatorie e per mantenere la continuità delle cure.

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