Coronavirus: il nostro intervento in oltre 40 paesi nel mondo

Coronavirus: il nostro intervento in oltre 40 paesi nel mondo

Il nostro intervento in risposta alla pandemia di Covid-19 si estende oggi in oltre 40 paesi tra Europa, Africa, Medio Oriente, Asia, Oceania e Sudamerica.

I nostri team composti da medici, infermieri, logisti, promotori della salute e psicologi stanno mettendo a disposizione la propria esperienza nella gestione di epidemie supportando ospedali e centri di salute, formando gli operatori sanitari sulle misure per contenere il virus, e proteggendo persone vulnerabili come anziani, senzatetto e rifugiati.

La pandemia di Covid-19 sta paralizzando sistemi sanitari di alto livello in paesi con solidi meccanismi di assistenza sociale e in cui la maggior parte delle persone ha accesso all’acqua. La sfida è ancora più grande in molti dei paesi in cui lavoriamo, dove l’assistenza sanitaria è precaria o del tutto assente.

mappa interventi MSF nel mondo

Fondo emergenze COVID19

Per questo abbiamo lanciato un fondo globale dedicato al Covid-19 per rispondere alla pandemia e alle sue conseguenze, in Italia come in Spagna, Grecia, Siria, Iraq, Sudafrica, Nigeria, Brasile, Indonesia e ovunque sarà necessario. È possibile sostenere il fondo Emergenze Covid-19 qui.

Oggi alcuni dei sistemi sanitari più avanzati al mondo sono travolti sotto il peso della pandemia. Ora la preoccupazione è che il virus si possa diffondere in paesi con sistemi sanitari più fragili, colpendo persone che non possono proteggersi. In decine di paesi stiamo adattando e mettendo a disposizione la nostra esperienza nella gestione delle epidemie. Ma saranno la solidarietà internazionale e il coinvolgimento delle comunità la chiave fondamentale per combatterla”. Christos Christou Presidente internazionale di MSF

Tra le attività che verranno supportate dal nostro fondo in tutto il mondo:

  • l’acquisto di materiali medicali;
  • i dispositivi di protezione individuale per personale sanitario e pazienti;
  • le forniture di ossigeno;
  • la riorganizzazione degli spazi ospedalieri per evitare i contagi;
  • la formazione agli operatori sanitari sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni;
  • tutte le attività necessarie per garantire il distanziamento sociale anche in luoghi sovraffollati come i campi rifugiati, a partire dalle attività di distribuzione di generi di prima necessità.

Tutto questo garantirà la continuità delle cure per centinaia di migliaia di pazienti nelle comunità più vulnerabili dei paesi in cui lavoriamo.

Spesso ci chiedono se il coronavirus è come una guerra ma non è così. In guerra ci sono persone che decidono di uccidere altre persone, le bombe ti colpiscono perché qualcuno lo vuole e non puoi evitarlo. Il virus è un elemento della natura di fronte al quale siamo tutti dalla stessa parte, possiamo studiarlo e se impariamo a conoscerlo, tutti insieme possiamo vincere” Claudia Lodesani Presidente di MSF che coordina l’intervento per il Covid-19 in Italia.

Coronavirus: operatori MSF in Spagna
Intervento MSF in Spagna

In Europa

L’azione medica MSF per il Covid-19 è iniziata in Italia, con il supporto a ospedali, medici di base e strutture per anziani in Lombardia e nelle Marche, e un team in aumento che oggi conta circa 40 persone.

In Spagna , abbiamo creato due centri sanitari con oltre 200 posti letto a Madrid e sta offrendo consulenza per la realizzazione di unità temporanee a Madrid, Barcellona e Vitoria.

In Belgio, supportiamo cinque ospedali nelle province di Hainaut e Anversa, e a Bruxelles abbiamo creato una struttura fino a 150 posti letto per migranti e senzatetto che necessitano assistenza.

Anche in Francia, forniamo assistenza a senzatetto e migranti con cliniche mobili a Parigi e dintorni. Mentre in Svizzera, supportiamo l’ospedale universitario di Ginevra, le attività di assistenza domiciliare e la formazione di associazioni di volontari.

Forniamo inoltre consulenza e supporto sulle misure di controllo delle infezioni in uno dei principali focolai in Norvegia, vicino a Oslo.

In Grecia, stiamo sviluppando strategie per sostenere gli ospedali e garantire l’isolamento nel campo di Vathy sull’isola di Samos mentre per Lesbo è stato creato un piano di emergenza per il campo di Moria, in caso di diffusione dell’epidemia.

Coronavirus: intervento MSF in Siria
Intervento MSF in Siria

In Medio Oriente

In Siria nord-occidentale,  stiamo rivedendo i sistemi di triage e i flussi di pazienti negli ospedali e nei centri di salute che supportiamo nel governatorato di Idlib per garantire una rapida individuazione di possibili pazienti Covid. Nei campi abbiamo adattato i sistemi di triage delle nostre cliniche mobili per proteggere i pazienti e lo staff medico e abbiamo implementato misure di distanziamento sociale durante le distribuzioni di generi non alimentari. Stiamo anche diffondendo messaggi di salute pubblica su cosa fare per non ammalarsi o in caso di sintomi.

In Siria nord-orientale, nell’ospedale di Al Hassekeh, stiamo formando il personale e preparando la struttura per l’arrivo dell’epidemia. Tra le attività, la creazione di un reparto da 48 posti letto, l’introduzione di misure di sorveglianza, identificazione e gestione dei casi, e circuiti per reparti e triage, training sulle misure di prevenzione e controllo dell’infezione e sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, per mitigare l’uso prolungato. Forniamo anche supporto logistico per la preparazione delle strutture mediche che dovranno ricevere i pazienti.

Nel campo di Al Hol, forniamo supporto per la fornitura di acqua e servizi igienici nel campo. Abbiamo anche iniziato a mappare le persone vulnerabili che sono maggiormente a rischio di contrarre il virus in modo grave e stiamo diffondendo specifici messaggi di salute pubblica e distribuendo kit igienici. Ci stiamo preparando per trasformare il centro nutrizionale in centro per la gestione dei casi se ci sarà bisogno di maggiore capacità medica nel campo.

Nei campi rifugiati abbiamo modificato il triage delle cliniche mobili per garantire la distanza tra i pazienti, rivisto i protocolli per continuare le distribuzioni di generi di prima necessità, come kit igienici e acqua, in sicurezza.

Oggi 22 aprile, è stato confermato il primo decesso per coronavirus in Siria nord orientale, per approfondire: www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/coronavirus-siria-primo-decesso/.

In Iraq supportiamo l’ospedale Ibn al-Khatib di Baghdad, uno dei tre ospedali designati per trattare i casi Covid-19 in città. Abbiamo fornito all’ospedale i dispositivi di protezione e una formazione sui protocolli. A Mosul, un ospedale ricostruito da MSF è diventato centro di riferimento per i pazienti Covid-19 a Ninawa.

Intanto i nostri progetti a Diyala, Kirkuk e Baghdad continuano a fornire assistenza sanitaria salvavita e rafforzare la propria capacità di identificare i pazienti e riferire i casi agli ospedali secondo il protocollo delle autorità sanitarie.

In Africa

Una delle principali attività avviate nel continente è la formazione degli operatori sanitari di ospedali e centri di salute sulla prevenzione delle infezioni, dagli ospedali di Tripoli in Libia, al Sudan, Senegal, Costa d’Avorio.

In alcune di queste strutture sono stati installati punti d’acqua per il lavaggio delle mani all’entrata. In Niger abbiamo costruito un centro di trattamento Covid da 45 posti letto a Niamey, in Camerun ha allestito 40 posti letto tra Yaounde e Buea.

In Nigeria abbiamo realizzato diverse strutture per l’isolamento dei casi, mentre a Kinshasa, in Repubblica Democratica del Congo è stata istituita un’unità presso il Centro ospedaliero Kabinda che si concentrerà sui pazienti sieropositivi che già seguiamo, che dovessero risultare positivi al coronavirus.

In Sudafrica i nostri team stanno aiutando a limitare la diffusione del virus tramite il tracciamento dei contatti, materiali di promozione della salute, supporto alle strutture sanitarie attraverso punti di screening/triage esterni, e garantendo che i pazienti affetti da HIV/TB continuino a ricevere i farmaci necessari nonostante il lockdown.

In Tanzania e Burkina Faso, lavoriamo per sensibilizzare le comunità nei campi sfollati e rifugiati.

In Asia

In Afghanistan forniamo formazione al Japan Hospital di Kabul, trasformato in ospedale Covid. In Indonesia, abbiamo avviato attività di promozione della salute per le comunità nella provincia di Banten, West Java, in luoghi chiave come scuole, ristoranti, moschee e altre aree pubbliche e corsi o webinar sulla prevenzione e controllo delle infezioni per gli operatori sanitari.

Nei nostri ospedali e centri di salute in Bangladesh abbiamo allestito reparti dedicati e aree per l’isolamento per eventuali casi. In Uzbekistan, le persone affette da tubercolosi sono tra le più vulnerabili al Covid-19 e abbiamo avviato una specifica campagna di promozione della salute rivolta via Telegram nell’area del Karakalpakstan.

In Kirghizistan, lavoriamo in collaborazione con il Ministero della Salute per la pianificazione della preparazione al Covid-19 e abbiamo fornito dispositivi di protezione individuale, termometri, compresse di cloro e tamponi imbevuti di alcol.

In Sudamerica

Siamo operativi in Brasile, dove sono in corso missioni esplorative a San Paolo, Rio de Janeiro e Mina Gerais per identificare i bisogni della popolazione più vulnerabile, in El Salvador, dove in collaborazione con le autorità sanitarie locali sta adattando il progetto delle cliniche mobili all’emergenza Covid-19, e nel campo di Matamoros in Messico con attività di promozione alla salute rivolta ai circa 2.000 richiedenti asilo.

In Oceania

In Papua Nuova Guinea, nostri team sono attivi in 22 province del paese per fornire formazione sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni.

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