Covid-19: i governi devono sospendere i monopoli sui brevetti di farmaci, test e vaccini

Covid-19: i governi devono sospendere i monopoli sui brevetti di farmaci, test e vaccini

Alla vigilia dei colloqui all’Organizzazione Mondiale del Commercio sulla proposta avanzata da India e Sudafrica di sospendere la proprietà intellettuale sui prodotti farmaceutici utili a fronteggiare il Covid-19, invitiamo tutti i governi a sostenere questa coraggiosa iniziativa.

La sospensione della proprietà intellettuale consentirebbe a tutti i paesi di non concedere o depositare brevetti e altre misure di proprietà intellettuale su farmaci, test diagnostici e vaccini utili per la risposta al Covid-19 per tutta la durata della pandemia, fino al raggiungimento dell’immunità di gregge a livello globale.

Un’iniziativa simile alle posizioni assunte dai Governi del Sud del mondo oltre 20 anni fa che hanno determinato l’introduzione e l’utilizzo dei farmaci generici per l’HIV/AIDS a prezzi accessibili, salvando così milioni di vite.

Neanche una pandemia globale impedisce alle aziende farmaceutiche di applicare pedissequamente il loro approccio orientato al profitto, per questo i paesi devono dotarsi di tutti gli strumenti disponibili per far sì che i prodotti medici per la cura dell’infezione da Covid-19 siano accessibili e alla portata di chi ne ha bisogno. Tutti gli strumenti e le tecnologie sul Covid-19 dovrebbero essere beni pubblici globali, liberi dalle barriere all’accesso che i brevetti e altre misure di proprietà intellettuali impongono. Stella Egidi Responsabile medico MSF

Tutti gli strumenti e le tecnologie sul Covid-19 dovrebbero essere beni pubblici globali


Dall’inizio della pandemia, le società farmaceutiche hanno mantenuto la loro pratica usuale di fermo controllo sui diritti di proprietà intellettuale sui prodotti farmaceutici, perseguendo accordi commerciali protetti da clausole di riservatezza e monopolistici che escludono molti paesi a basso reddito dal beneficiare.

Ad esempio, Gilead ha stipulato una licenza bilaterale restrittiva per uno dei pochi farmaci che ha mostrato potenziali benefici per il trattamento del Covid-19, il remdesivir, escludendo quasi la metà della popolazione mondiale dal beneficiare della concorrenza dei generici venduti a prezzi inferiori.

Inoltre, diversi farmaci nuovi e riutilizzati e anticorpi monoclonali in fase di promettente sperimentazione per il trattamento del Covid-19, sono già brevettati in molti paesi come Brasile, Sud Africa, India, Indonesia, Cina e Malesia.

Nessuno degli sviluppatori del vaccino Covid-19, eccetto una sola azienda tra quelle che si sono adoperate per la ricerca e sviluppo del vaccino, si è impegnato a trattare sulla proprietà intellettuale in modo diverso.

Solo un numero limitato di aziende hanno siglato accordi di licenza volontaria e trasferimento di tecnologia per utilizzare la capacità di produzione globale esistente e tentare di mitigare le carenze di approvvigionamento e distribuzione di vaccini potenzialmente efficaci.

Di fatto questa modalità non è una pratica consolidata e anche quando applicata presenta una serie importante di limiti.

La Dichiarazione di Doha sull’Accordo TRIPS e Salute Pubblica

In passato sono state adottate misure per superare i monopoli che consentono alle aziende farmaceutiche di mantenere i prezzi elevati.

Nel 2001, nel picco dell’epidemia di HIV/AIDS, la “Dichiarazione di Doha sull’Accordo TRIPS e Salute Pubblica” ha confermato il diritto dei governi di adottare tutte le misure necessarie per proteggere la salute dei propri cittadini facendo ricorso a misure di salvaguardia che consentissero di derogare ai brevetti e ad altri ostacoli legati alla proprietà intellettuale.

La dichiarazione assegnava ai paesi la guida politica della sanità e la protezione della salute pubblica, tutelando il diritto alla vita prima degli interessi commerciali.

Questa coraggiosa azione dei governi Indiano e sudafricano offre al mondo la possibilità di evitare il ripetersi della tragedia causata dall’epidemia di HIV/AIDS 20 anni fa, quando i monopoli sui trattamenti salvavita hanno consentito ai paesi ad alto reddito di accedere alle cure per l’HIV mentre milioni di persone nei paesi più poveri sono state lasciate morire. Il superamento dei monopoli su tutti i prodotti farmaceutici necessari a fronteggiare la pandemia di Covid-19 consentirà una collaborazione globale utile ad incrementare la produzione, la fornitura e l’accesso per tutti. Khosi Mavuso Responsabile medico MSF in Sudafrica

Il Covid-9 ha causato oltre 1,3 milioni di vittime, una sofferenza dalle proporzioni devastanti di fronte alle quali i governi non possono più permettersi di perdere altro tempo aspettando la buona azione volontaria da parte dell’industria farmaceutica.

Domani l’Organizzazione Mondiale del Commercio discute sull’istanza presentata da India e Sudafrica

Il 15 e 16 ottobre, durante il precedente incontro del Consiglio TRIPS dell’OMC, Kenya ed E-Swatini si sono uniti all’India e al Sudafrica per co-sponsorizzare ufficialmente questa iniziativa.

In totale, 99 paesi hanno accolto e mostrato supporto, tuttavia la proposta di sospensione dei brevetti non è stata accolta favorevolmente da molti paesi ricchi, tra cui USA, Regno Unito, Giappone, Canada, Brasile, Australia, Norvegia, Svizzera e UE.

Chiediamo a tutti i governi di sostenere con determinazione questa proposta che pone le vite umane al di sopra della logica dei profitti in un momento estremamente critico per la salute globale. Quando questa pandemia sarà finalmente conclusa, i governi dovrebbero chiedersi da che parte vorranno vedersi schierati. Stella Egidi Responsabile medico MSF

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