Epidemia di malaria in Etiopia: c è bisogno di cure efficaci.

MSF sta chiedendo il permesso di usare una terapia composta dalla combinazione di artemisinina, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e considerata la cura più efficace contro la malaria in queste circostanze.

In Etiopia è esplosa una grave epidemia di malaria e MSF è estremamente preoccupata per l’elevato livello di mortalità riscontrato in diversi villaggi. Inoltre, la durata e l’intensità dell’epidemia vengono incrementate dall’attuale terapia prevista dal protocollo nazionale, che si dimostra fallimentare in diversi casi. Per questo MSF chiede l’autorizzazione a usare la terapia a base di artemisinina (ACT – artemisinin-based combination therapy), come raccomandato dall’OMS.

L’Etiopia sta fronteggiando la più grave epidemia di malaria dal 1998. Alti tassi dell’infezione sono stati riscontrati nelle seguenti regioni: Amhara, Oromia, Southern Nations, Nationalities and People Regional state (SNNPR), Tigray.

MSF è testimone di un drammatico aumento del numero dei pazienti che arrivano alle cliniche con i sintomi della malaria. In una clinica nel SNNPR i dati mostrano un aumento da meno di 100 visite per la malaria nello scorso mese di settembre a più di 800 consultazioni durante le prime due settimane di novembre.

Test di laboratorio condotti in un queste regioni mostrano che la maggior parte dei casi di malaria sono dovuti al plasmodium falciparum, una forma letale del parassita.

La situazione attuale desta molte preoccupazioni perché i farmaci attualmente utilizzati dal Ministero della Salute e forniti dall’UNICEF stanno fallendo in molti casi. La terapia in uso, prevista nel protocollo nazionale, è composta o solo da Sulfadoxina-Pyrimenthamine (SP) o da SP con clorochina.

Indagini retrospettive sul tasso di mortalità, condotte a Damot Gale nella regione di SNNPR dalla fine di ottobre alla fine di novembre, hanno mostrato elevati livelli di mortalità in diversi villaggi. Un grave tasso di mortalità di più di una persona, per 10.000 abitanti, al giorno (1/10.000/giorno) viene considerato l’inizio di un’emergenza. In quattro villaggi dove sono stati raccolti e verificati i dati, MSF ha trovato tassi di mortalità estremamente gravi: 3.5-11 persone su 10.000 persone al giorno. Un numero significativo di pazienti che sono morti in questi villaggi erano stati sottoposti alla terapia prevista dal protocollo nazionale, dimostrandone il fallimento.

Considerando l’esperienza e i dati di MSF, l’organizzazione sta chiedendo l’autorizzazione a usare i trattamenti più efficaci disponibili oggi per curare la malaria, cioè l’ACT.

Casi recenti in altri paesi dell’Africa dimostrano che l’ACT ha prodotto straordinari risultati clinici nella cura dei pazienti e nella diminuzione della trasmissione della malattia. MSF ha esperienza di terreno nell’uso dell’ACT in molti altri paesi dell’Africa e ha utilizzato questi farmaci per fronteggiare le emergenze in Kenya e Sudan.

Il Governo etiope è consapevole del problema della resistenza ai farmaci previsti nel protocollo nazionale e, in collaborazione con l’OMS, sta conducendo uno studio a livello nazionale sulla resistenza e sulle possibilità cliniche di usare l’ACT Coartem. I risultati sono previsti per marzo 2004.

L’unico dato oggi certo è che l’epidemia è in corso e l’autorizzazione dal Ministero della Salute per usare l’ACT aiuterebbe a ridurre il numero di nuovi casi e il tasso di mortalità.
MSF spera che l’autorizzazione arrivi quanto prima.

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