Gaza, appello MSF: “Evacuazioni mediche aumentino in modo drastico e urgente”

Gaza, appello MSF: “Evacuazioni mediche aumentino in modo drastico e urgente”

740 pazienti, di cui 137 bambini, morti in attesa di un’evacuazione medica mai avvenuta.

Servono cure immediate e urgenti

Chiediamo ai governi di tutto il mondo di aumentare in modo drastico e urgente le evacuazioni mediche per migliaia di pazienti che non hanno accesso alle cure necessarie a Gaza. Queste evacuazioni devono essere accompagnate da un impegno costante per mantenere il fragile cessate il fuoco — già violato più volte — e per garantire un afflusso massiccio e senza restrizioni di aiuti umanitari nella Striscia.

Le evacuazioni mediche da Gaza sono riprese il 22 ottobre, dopo una sospensione iniziata il 29 settembre. Esortiamo i governi di tutto il mondo a salvare vite umane aumentando urgentemente e in modo significativo questa vitale via di salvezza. Le autorità israeliane devono consentire ai pazienti di lasciare Gaza per ricevere le cure di cui hanno bisogno e garantire il loro diritto a farvi ritorno.

I palestinesi a Gaza stanno subendo un genocidio. Il sistema sanitario è al collasso. Le forze israeliane hanno attaccato gli ospedali, distruggendoli. Hanno ucciso, arrestato e costretto alla fuga il personale medico, oltre ad aver sistematicamente bloccato l’ingresso dei rifornimenti nella Striscia”. dr. Javid Abdelmoneim presidente internazionale MSF

A ottobre 2025, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 15.600 persone – di cui il 25% bambini – sono in attesa di un’evacuazione medica salvavita da Gaza.

Tra i pazienti ci sono persone con gravi traumi causati da arma da fuoco o da esplosioni, oltre a malati affetti da patologie croniche e potenzialmente letali come tumori o insufficienza renale.

Pazienti come Mira, una bambina di 10 anni, a cui è stata diagnosticata un’insufficienza renale acuta, e Yazan, un bambino di 7 anni con anomalie cerebrali congenite che necessiterebbero di interventi chirurgici regolari. Da più di un anno aspettano che un paese li accolga per ricevere le cure necessarie, prima che sia troppo tardi.

Questi pazienti non possono aspettare che il sistema sanitario venga ricostruito: hanno bisogno di cure immediate e urgenti. Tra luglio 2024 e agosto 2025, almeno 740 pazienti, tra cui 137 bambini, sono morti in attesa di essere evacuati. Si tratta di morti evitabili, causate non solo dalla distruzione degli ospedali, ma anche dall’inazione politica”. dr. J. Abdelmoneim

Tra queste morti evitabili c’è anche quella di Sarah, nata con una rara malattia genetica che comprometteva la capacità del suo corpo di assorbire i nutrienti. Sarah è morta a soli 6 mesi mentre aspettava di essere evacuata per ricevere una diagnosi appropriata e cure adeguate.

Le evacuazioni mediche e gli aiuti umanitari vanno incrementati

Riconoscendo l’impegno dell’Italia, primo paese occidentale per numero di persone accolte (196), esortiamo il governo italiano a rafforzare ulteriormente le evacuazioni alla luce degli ingenti bisogni ancora presenti.

Insieme ad altre associazioni, abbiamo inoltre manifestato alle autorità la nostra disponibilità a collaborare nella presa in carico dei pazienti una volta in Italia (in fondo al comunicato il numero di evacuazioni mediche effettuate per paese).

A livello mondiale, in una lettera aperta indirizzata ai capi di stato, il dottor Abdelmoneim avverte anche che il cessate il fuoco da solo non porrà fine alla catastrofe medica e umanitaria in corso che i palestinesi continuano a subire.

Sebbene stiano iniziando ad arrivare più aiuti umanitari, chiediamo che gli ingressi vengano rapidamente incrementati – includendo forniture mediche, carburante, acqua potabile, cibo e rifugi – per soddisfare gli enormi bisogni di due milioni di persone, molte delle quali stanno tornando alle rovine delle loro case mentre l’inverno si avvicina.

A ottobre 2025, l’OMS ha confermato che solo 14 dei 36 ospedali di Gaza sono ancora parzialmente funzionanti. Nessuno di questi è pienamente operativo, in seguito agli attacchi sistematici e diretti da parte di Israele, tra cui offensive terrestri, bombardamenti con carri armati e attacchi aerei.

Secondo il ministero della salute, sono stati uccisi 1.722 operatori sanitari. Appena una settimana prima del cessate il fuoco, 2 operatori della nostra équipe – un terapista occupazionale e un fisioterapista – sono stati uccisi da un attacco aereo israeliano mentre si recavano al lavoro. In totale, negli ultimi 2 anni sono stati uccisi 15 operatori del nostro team.

Un chirurgo ortopedico della nostra organizzazione, il dottor Mohammed Obeid, è detenuto in condizioni durissime dall’ottobre 2024. Chiediamo con urgenza il suo rilascio. La perdita di operatori sanitari è devastante per i pazienti di Gaza.

Poche evacuazioni, molto squilibrio tra chi accoglie

Mentre alcuni paesi come Egitto, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Turchia e Giordania hanno fatto la loro parte, altri non hanno fatto praticamente nulla. Questa inazione è indifendibile”. dr. J. Abdelmoneim

Per sottolineare la portata di questa inazione, abbiamo pubblicato i dati delle evacuazioni mediche da Gaza, mettendo a confronto gli sforzi compiuti dai vari paesi.

Questi dati rivelano un forte squilibrio: mentre una manciata di paesi ha aperto le porte a migliaia di pazienti, molti governi che hanno la capacità di fare di più ne hanno accolti pochi o nessuno.

Esortiamo i governi a:

  • continuare a fare pressione per garantire che il cessate il fuoco sia mantenuto e accompagnato da un massiccio afflusso di aiuti umanitari,
  • aumentare in modo drastico e con urgenza il numero di evacuazioni mediche da Gaza, ed esercitare la propria influenza per garantire che Israele non blocchi le evacuazioni mediche,
  • dare priorità alle evacuazioni in base all’urgenza medica e alle necessità cliniche, anche per gli adulti e gli anziani che costituiscono il 75% dei pazienti in lista d’attesa,
  • accelerare le procedure amministrative e di rilascio dei visti per i pazienti e gli accompagnatori, al fine di ridurre ritardi che mettono a rischio la vita dei pazienti,
  • garantire il diritto dei pazienti di rimanere all’estero, qualora lo desiderino, assicurando al contempo il diritto a un ritorno sicuro, dignitoso e volontario a Gaza,
  • fornire condizioni di vita dignitose ai pazienti e a chi li assiste, cure di follow-up e servizi di riabilitazione durante la permanenza all’estero. L’assistenza deve includere il supporto psicologico, necessario per tutti i pazienti e per chi li assiste.

Totale evacuazioni mediche per paese
(dati aggiornati al 21 ottobre 2025)

Egitto 3.995
UAE 1.499
Qatar 970
Turchia 441
Giordania 240
Italia 196
Algeria 136
Tunisia 73
Oman 56
Romania 48
Spagna 45
UK 39
Norvegia 28
USA 28
Francia 27
Belgio 14
Irlanda 12
Grecia 10
Svizzera 7
Malta 4
Canada 2
Giappone 2
Lussemburgo 2
Australia 1