Gaza: il racconto del nostro operatore ad Al Shifa

Gaza: il racconto del nostro operatore ad Al Shifa

Nelle ultime 24 ore, gli ospedali di Gaza sono stati bombardati senza sosta.

L’ospedale di Al Shifa, la più grande struttura sanitaria dove lavoriamo, è stato colpito più volte nonostante al suo interno ci siano ancora il personale medico, compreso il nostro team, i pazienti in condizioni critiche e i civili sfollati.

Il racconto dell’operatore

Di seguito la testimonianza del dottor Mohammed Obeid, chirurgo di Medici Senza Frontiere (MSF) attualmente all’ospedale di Al Shifa a Gaza

La situazione in questo momento è drammatica. Non abbiamo una connessione, non c’è internet. Ogni tanto riusciamo a usare i telefoni.
Ci troviamo al quarto piano, c’è un cecchino che ha attaccato quattro pazienti all’interno dell’ospedale. Uno di loro ha una ferita d’arma da fuoco al collo ed è tetraplegico. Un altro è stato colpito all’addome.

 

Alcune delle persone che escono dall’ospedale vogliono andare verso sud. Li hanno bombardati, hanno bombardato la loro famiglia.

 

All’ospedale di Al Shifa, da stamattina, non c’è elettricità, non c’è acqua, non c’è cibo. Il nostro team è esausto.

 

Abbiamo avuto due pazienti neonati che sono morti, perché l’incubatrice non funziona senza elettricità.

 

Abbiamo avuto anche un paziente adulto in terapia intensiva morto perché il ventilatore si è spento per assenza di elettricità. Possiamo vedere il fumo intorno all’ospedale.

 

Loro [i militari israeliani] hanno colpito tutto quello che c’era intorno all’ospedale. E hanno colpito l’ospedale diverse volte.

 

La situazione, come ho detto prima, è molto grave. Siamo quasi certi di essere soli. Nessuno ci sente. Vogliamo che qualcuno ci dia la garanzia di poter evacuare i pazienti. Perché abbiamo circa 600 pazienti ricoverati che hanno bisogno di cure mediche e che devono essere evacuati!

 

Abbiamo circa 40 bambini prematuri ricoverati, dobbiamo essere sicuri di poterli evacuare. Abbiamo 17 pazienti in terapia intensiva e circa 600 pazienti ricoverati nel postoperatorio, tutti hanno bisogno di cure mediche. La situazione è quindi molto grave.

 

Abbiamo bisogno di aiuto. Nessuno ci ascolta. Dottor Mohammed Obeid
Chirurgo di MSF ad Al Shifa, Gaza

 

Ribadiamo con urgenza il suo appello a fermare gli attacchi contro gli ospedali, a cessare immediatamente il fuoco e a proteggere le strutture mediche, il personale medico e i pazienti, e a permettere alle persone che desiderano lasciare gli ospedali di farlo.

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