Haiti: tra i disperati di Praville

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24 ottobre 2008 – Praville è uno dei paesini della provincia di Gonaives, quarta città per numero di abitanti del Paese. La città, situata a nord di Haiti, ha una zona collinare rocciosa che l’ha parzialmente protetta dalla furia del torrente di fango che l’ha sommersa, dove si sono rifugiate le famiglie che hanno perso tutto nell’alluvione.

Due settimane fa c’erano 900 persone e adesso sono 2000. Non è rimasto un albero, l’ombra è sparita e il sole splende incessantemente dall’alba al tramonto con una temperatura che raggiunge i 40 gradi. Temperatura che, all’interno delle tende, raggiunge anche i 50 gradi nelle ore più calde.

Le tende ospitano da due a tre famiglie e le organizzazioni portano aiuti: sono state costruite tre latrine al centro del campo e viene fornita dell’acqua potabile ma l’erogazione di cibo rimane ancora un problema da risolvere.

 

Viola Siméus

Nata a Parc Vincent, Viola ha 28 anni. Dopo il ciclone, è stata ospitata da un suo amico insieme ai suoi 4 figli, di età compresa tra 1 e 11 anni. Per la mancanza di spazio sufficiente, se n’è dovuta andare dopo una settimana. Non lavora e non sa come potrà permettersi un affitto. Per quest’anno, i suoi figli non andranno a scuola perché non ha soldi. Ma la sua preoccupazione principale è la salute dei suoi bambini. Viola è sola con i suoi figli e non sa dove viva suo marito. Ci ha detto che la va a trovare una volta al mese. Dal mese di settembre, Viola ha ricevuto soltanto due sacchi di riso e due di fagioli.

 

Angeline Jean

Angeline ha 22 anni. Vive in una zona particolarmente colpita di Gonaives. Cinque giorni fa, Angeline ha partorito per la prima volta qui, in una tenda, aiutata soltanto da un uomo del campo. Kelly Arisma è il primo bambino nato nel campo profughi di Praville. Ogni notte, nella tenda di Angeline, dormono 18 persone, 10 adulti e 8 bambini.
Il Consolato venezuelano le ha promesso del latte in polvere, ma ancora non glielo hanno portato. Per nutrirsi, Angeline mangia della farina mischiata con acqua e, raramente, del riso.

 

Regina Fatal

Regina ha 67 anni e vive in una tenda con il marito, i figli e i nipoti. Sono in tutto 15 persone. La donna ricorda gli uragani Hazel del 1954 e Jeanne del 2004 ma il tifone Hanna le ha portato via la casa sommergendola nel fango. Da quando è arrivata qui, dorme poco anche perché le pietre sotto la tenda non le conciliano il sonno.

 

Marie Augustin

Marie ha 40 anni e 6 figli e il settimo in arrivo. La sua casa e la sua attività sono state spazzate via dal ciclone. Tutto era pronto per mandare i figli a scuola ma Hanna ha rovinato tutto.
Non sa come mandare i figli a scuola ed è preoccupata per quello in arrivo perché non riceve aiuti alimentari per sé e la sua famiglia.

 

Dérilene Dossout

Dérilene ha 30 anni e 5 figli ma è triste e angosciata perché Wisleine, il bambino più piccolo che tiene tra le sue braccia, è anemico e malnutrito. Glielo ha detto il medico curante che, dopo la consultazione, non le ha somministrato né medicine né cibo terapeutico.

 

L’intervento di emergenza di MSF ad Haiti

Alla fine di settembre, MSF ha riaperto l’ospedale a Gonaives in collaborazione con il Ministero della Sanità haitiano. Questa struttura, l’unica della regione devastata da uragani e tempeste tropicali, può fornire cure di emergenza e servizi di ostetricia e ginecologia.

Durante le ultime tre settimane, l’ospedale ha trattato 675 pazienti nel pronto soccorso, effettuato oltre 110 parti e 52 interventi chirurgici.

MSF ha inoltre distribuito 5000 kit per famiglia (inclusi teli di plastica, sapone, taniche) per coprire i bisogni del maggior numero possibile di persone che sono rimaste senza niente. MSF ha prodotto un milione di litri d’acqua potabile al giorno e ne ha distribuito la maggior parte.

Le cliniche mobili continuano a viaggiare in macchina, a cavallo, a piedi a Gonaives e dintorni per portare assistenza nei rifugi temporanei allestiti nella città o nei villaggi limitrofi isolati. Dal 12 settembre, le nostre equipe hanno effettuato più di 4000 consultazioni con le cliniche mobili.

 

 

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