Il prezzo dei farmaci essenziali nei paesi in via di sviluppo: Gli Stati membri dell Unione Europea devono rafforzare il programma europeo di regolamentazione dei prezzi

Bruxelles, 27 Marzo 2003 – Il 30 ottobre dell'anno scorso la Commissione Europea ha proposto un programma di regolamentazione dei prezzi per spingere le aziende farmaceutiche ad adottare politiche di prezzo differenziate, che prevedano prezzi più bassi per i paesi in via di sviluppo. Questo programma è attento ad evitare che tali farmaci, venduti a prezzi scontati, vengano reimportati in paesi ricchi. Per poter beneficiare di tale proposta, le aziende farmaceutiche dovranno offrire i loro prodotti ad un prezzo inferiore almeno dell'80% rispetto ai prezzi medi applicati nei paesi dell'OCSE, oppure applicare un prezzo che superi il costo di produzione solamente del 10%.

Medici Senza Frontiere (MSF) ritiene che, a prescindere da qualche punto debole, la proposta della Comunità Europea rappresenti un passo avanti, che permetterà ai paesi in via di sviluppo di ottenere farmaci a prezzi scontati. Ma diversi Stati membri dell'Unione Europea stanno presentando proposte volte ad indebolire il programma.

A titolo d'esempio, una proposta francese, studiata da un gruppo che comprende rappresentanti dell'amministrazione e dell'industria, si basa principalmente sulla buona volontà delle aziende farmaceutiche, buona volontà che pare mancare: l'industria farmaceutica ha espresso le sue paure riguardanti un qualsiasi tentativo di fissazione dei prezzi. Rispondendo alle pressioni delle aziende, la proposta francese vuole ottenere una riduzione di prezzo del 70%, inferiore rispetto all'80% proposto dalla Commissione.

"Oggi stiamo vivendo una situazione particolarmente strana in Europa", fa notare Ellen 't Hoen di Medici Senza Frontiere. "Le aziende farmaceutiche temono di dover sottostare a limitazioni per quanto riguarda la politica dei prezzi per i paesi in via di sviluppo, e gli Stati membri dell'Unione Europea stanno cedendo alle loro pressioni, giustificandosi con il fatto di offrire prezzi vantaggiosi ai paesi in via di sviluppo. E' assolutamente necessario che gli Stati membri rendano il programma europeo di prezzi differenziati più forte, e non più debole, in modo tale da garantire ai malati dei paesi poveri l'accesso ai farmaci essenziali a prezzi accessibili. E ciò è ancor più necessario in quanto queste proposte potrebbero essere prese in considerazione durante le riunioni che avranno luogo nel corso del prossimo G8."

La proposta francese promuove inoltre il concetto di "associazioni" tra aziende farmaceutiche e paesi in via di sviluppo, e questo lascerebbe i paesi beneficiari alla mercé della buona volontà delle aziende farmaceutiche e delle riduzioni di prezzo che le stesse decidono eventualmente di offrire. Un esempio di questo tipo di meccanismo è l'Iniziativa per un Accesso Accelerato (AAI*). A tre anni dalla sua creazione, quest'iniziativa ha mostrato tutti i suoi limiti: per perfezionare gli accordi tra i singoli paesi e i laboratori ci sono voluti mesi, a volte persino anni; le riduzioni di prezzo non si applicano a tutti i farmaci. A volte i farmaci non vengono resi disponibili nel paese di destinazione, e le riduzioni concordate risultano spesso puramente teoriche. E, cosa ancor più importante, i prezzi offerti da queste aziende farmaceutiche sono generalmente più alti rispetto a quelli offerti dai produttori di farmaci generici.
Se questi modelli diventassero generalizzati, non si riuscirebbe a ottenere il miglior prezzo possibile. Non abbiamo ancora visto aziende farmaceutiche offrire spontaneamente riduzioni di prezzo: fino ad oggi le aziende farmaceutiche hanno ridotto i prezzi solamente in presenza di concorrenza da parte di generici e di pressione dell'opinione pubblica.

Per questo Medici Senza Frontiere insiste affinché gli Stati membri dell'Unione Europea diano la massima priorità al raggiungimento di prezzi accessibili nei paesi in via di sviluppo e al rafforzamento della regolamentazione proposta dalla Commissione.

 

(*) AAI: nel 2000 UNAIDS ha lanciato quest'iniziativa per un "accesso accelerato alle cure contro l'HIV/AIDS" con i farmaci antiretrovirali. L'iniziativa, piuttosto che imporre riduzioni di prezzo per i paesi meno sviluppati e con redditi di livello medio, lascia ai vari paesi la libertà di negoziare il prezzo di ogni farmaco con le multinazionali che partecipano all'iniziativa: Roche, Merck, Boehringer Ingelheim, GlaxoSmithKline e Bristol-Myers Squibb.

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