Il trauma psicologico della persistente guerra in Cecenia. Un rapporto di Medici Senza Frontiere

Il rapporto presenta i risultati di due indagini quantitative condotte da Medici Senza Frontiere (MSF) nel mese di agosto, tra gli sfollati in Cecenia e i profughi in Inguscezia. L’obiettivo era ottenere informazioni sulle condizioni di vita e sullo stato di salute della popolazione rifugiata. Le persone intervistate sono fuggite dalla guerra e dalle violenze da più di cinque anni. Esse vivono in condizioni inaccettabili, traumatizzati dal conflitto e impauriti per la propria incolumità. I bisogni psicologici e fisici sono significativi, ma l’accesso ad un’assistenza appropriata è estremamente difficile.
Attualmente le autorità hanno intrapreso una politica di rimpatrio dei profughi, contro la loro volontà, dall’Inguscezia alla Cecenia sebbene le condizioni, in entrambi i contesti, siano inaccettabili e ciò non contribuirà in nessun modo al miglioramento della situazione di una popolazione vulnerabile.
Le autorità devono garantire protezione e condizioni di vita appropriate per i profughi ceceni. È necessario che la comunità internazionale aumenti il proprio impegno nei confronti di questo conflitto ignorato per quasi un decennio.

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