Jenin: aumento della violenza contro ambulanze e ospedali

Jenin: aumento della violenza contro ambulanze e ospedali

I team di Medici Senza Frontiere in azione a Jenin, in Cisgiordania, sono testimoni di un drammatico aumento della violenza da parte delle forze israeliane. Dal 7 ottobre scorso, sono stati curati oltre 30 pazienti con ferite da arma da fuoco e da esplosione.

Nella giornata di oggi c’è stata un’impennata di violenza con sparatorie diffuse. In mattinata erano stati lanciati volantini sul campo profughi di Jenin, intimando ai residenti di evacuare, anche se in molti non hanno un posto sicuro dove andare.

Cosa sta succedendo a Jenin, in Cisgiordania

Intorno alle 10.30, le nostre équipe hanno curato un paramedico colpito da un proiettile mentre si trovava all’interno di un’ambulanza.

Dalle ore 11, i mezzi militari israeliani hanno bloccato l’accesso delle ambulanze agli ospedali, costringendole a indirizzare i pazienti verso strutture sanitarie più lontane.

Ieri sera un soldato israeliano ha sparato contro l’unità per le emergenze dell’ospedale, colpendo il muro esterno e mentre alcuni nostri operatori si trovavano al di fuori dell’edificio.

Oggi, il nostro team ha visto le forze israeliane sparare all’ingresso dell’ospedale, con proiettili che hanno colpito il muro sopra la porta di ingresso.

La nostra richiesta

Gli ospedali non sono obiettivi militari e devono rimanere spazi sicuri. L’assistenza medica non deve essere ostacolata.

Chiediamo alle forze armate israeliane di smettere di sparare sugli ospedali e di impedire ai loro veicoli militari di bloccare le ambulanze e il personale medico nel raggiungere le strutture sanitarie.

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