Kenya: migliora la situazione dopo gli scontri e le violenze post elettorali

A più di un mese dal raggiungimento dell’accordo che ha portato alla spartizione del potere in Kenya tra il Partito dell’ Unità nazionale e il Movimento democratico Orange, l’assetto del nuovo Governo è stato concordato. Nelle ultime settimane la situazione dal punto di vista della sicurezza è migliorata notevolmente, in molte parti del paese e le equipe di MSF stanno riducendo progressivamente le attività di soccorso. Tuttavia poiché sta iniziando la stagione delle piogge e migliaia di persone vivono ancora nei campi per gli sfollati nell’impossibilità di tornare alle proprie case, il personale medico e logistico di MSF continua ad assisterli, e a fornire loro trattamenti antiretrovirali per l’HIV / AIDS e medicinali per la tubercolosi e il kala azar.

Prosegue l’assistenza agli sfollati

“La gente vuole tornare a casa ma molti hanno ancora paura”, dichiara Donna Canali coordinatore del progetto di Eldoret. “A meno che non si faccia uno sforzo in termini di sostegno e di sicurezza, molti degli sfollati rimarranno in questi campi “.

Anche se non ci sono dati precisi, molte migliaia di persone vivono ancora nei campi sfollati sparsi in tutto il paese. La maggior parte delle persone sono fuggite dalle loro case durante le violenze seguite alle elezioni contestate del dicembre scorso, anche se alcuni sono scappati prima delle elezioni durante gli scontri e le violenze etniche che attanagliano il paese. A Eldoret, distretto di Molo, nella Rift Valley, le equipe mobili di MSF stanno visitando svariate località fornendo assistenza medica e cure. Le principali patologie riscontrate sono infezioni del tratto respiratorio superiore, disturbi intestinali, malattie della pelle e congiuntivite.

Vicino a Kitale, sempre nella Rift Valley, le equipe di MSF hanno sostituito le tende costruite alla fine di gennaio con 800 strutture di ricovero più solide. Anche se il campo è affollato, le tende forniscono un rifugio migliore rispetto ai teli di plastica che erano stati utilizzati inizialmente. Nel campo allestito da MSF e progettato per ospitare circa 8500 persone, continuano le attività mediche così come nel centro sanitario e nel centro di salute materno–infantile.

Poiché molte strutture del Ministero della Salute in Kenya stanno tornando a funzionare normalmente, il personale di MSF ridurrà gradualmente le attività in alcune zone del paese. Tuttavia, poiché si avvicina la stagione delle piogge e sono già stati segnalati alcuni casi di colera, il team di MSF continuerà a monitorare la situazione. In particolare un team medico di MSF sta operando nel distretto di Marsabit, nella provincia orientale, dove la crisi post-elettorale, gli scontri tra i diversi gruppi, la mancanza di piogge e la mancanza di assistenza medica, hanno portato ad una preoccupante situazione alimentare.

 

 

 

Curare le vittime della violenza

La calma è tornata in molte parti del paese tuttavia la situazione è ancora tesa nei pressi del Monte Elgon, nel Kenya occidentale, al confine con l’Uganda, dove le annose controversie per il possesso della terra e gli scontri etnici si sono riversate in alcune parti del vicino distretto Trans Nzoia. A marzo le forze armate keniote sono state dispiegate nel tentativo di fermare le violenze nella regione. Da allora il numero dei feriti è aumentato notevolmente, tra il 10 marzo e 14 aprile scorsi, le equipe di MSF hanno assistito 252 vittime nelle cliniche nella zona.

Sebbene le violenze nelle baraccopoli di Nairobi si siano ridotte drasticamente, il centro di primo soccorso che MSF aveva aperto nella baraccopoli di Mathare continua a ricevere pazienti giornalmente. A marzo l’équipe medica di MSF ha trattato 14 vittime dirette di violenza e visitato altri 275 vecchi pazienti.

A Nairobi, a Busia e a Homa Bay, MSF continua a fornire cure antiretrovirali per l’HIV/ AIDS e medicine per la tubercolosi. In Kacheliba, vicino al confine con l’Uganda, MSF fornisce assistenza a persone infette da leishmaniosi viscerale altrimenti conosciuta come kala azar.

 

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