La denuncia di MSF: ad Haiti i feriti non hanno accesso alle cure

MSF invia 16 tonnellate di attrezzature mediche nelle principali città haitiane nel quadro di un piano di emergenza che mira a garantire l’accesso all’assistenza sanitaria a tutte le vittime dei pesantissimi scontri degli ultimi giorni. Un chirurgo e un infermiere raggiungeranno i 12 operatori sanitari espatriati e gli 84 collaboratori locali che già lavorano nei vari programmi avviati nel Paese. Il nostro staff denuncia che gran parte delle persone ferite nel corso delle manifestazioni e degli incidenti non riceve alcuna assistenza: gli ospedali locali chiedono tariffe troppo alte per le cure e le strutture sanitarie sono spesso “di parte” e accolgono, a seconda dei casi, esclusivamente i guerriglieri o i governativi.

“Vogliamo assicurare un libero accesso alle cure a tutte le vittime, a prescindere dalla loro capacità economica e dal loro background politico – spiega Philippe Hamel, capomissione di MSF ad Haiti -. La non neutralità delle strutture sanitarie è un fatto gravissimo. MSF fornisce attrezzature e staff sanitario senza alcun pregiudizio ai diversi ospedali. Continueremo ad assicurare una rotazione del personale sanitario tale da garantire l’assistenza 24 ore su 24 “.

Il cargo di aiuti comprende: kit chirurgici per 300 feriti; 150 kit di medicazione generici; 120 kit per il trattamento di ustionati; 100 moduli per anestesia e un kit sanitario di emergenza per 10mila persone. Il materiale sarà utilizzato principalmente nei programmi chirurgici a Saint Marc e a Port-au-Prince.

Intanto, le équipes che erano state evacuate verso la capitale da Petite Riviére per motivi di sicurezza, non sono ancora potute tornare.

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